lunedì 22 luglio 2019

Mario Galvagni (1928) Architettura Organica Sperimentale come Ecologia della Forma



MARIO GALVAGNI
Architettura organica sperimentale come ecologia della forma (1928)     
          
             

Mario Galvagni é nato a Milano l’11 Luglio del 1928 . Nel 1942 ha compiuto gli studi di Litografia alla Scuola del Libro dell’ Umanitaria di Milano, dove ha avuto come insegnante Atanasio Soldati. Nel 1946 ha completato gli studi al Liceo Artistico di Brera . Nel 1952, sotto la guida di Carlo Carrà, Aldo Carpi e Vittorio Vittorini consegue il Diploma del corso di Pittura all’Accademia di Brera. Nel 1953 si Laurea in Architettura al Politecnico di Milano.  Dal 1981 è socio della SIF (Società Italiana di Fisica) . A Gallarate (VA)  fonda nel gennaio 1997 il CRAPF CentroRicercheArchitetturaPitturaFisica teorica con il Laboratorio Culturale (il Comitato Scientifico è composto dal direttore M.Galvagni e da G.Abbo, C.Stroppa, R.Barletta, P.Ranzani, L.Marengo ,A.Monti) .  Ha tenuto vari Seminari sulla teoria dell' Ecologia Formale . Ha realizzato diverse opere architettoniche di vario genere e tipologia , applicando in esse i risultati dell'evolversi delle sue ricerche morfogenetiche e sociali .
Partendo dai principi dell'architettura organica e dalle interazioni dinamico-spaziali della poetica futurista , sviluppa attraverso un approccio scientifico una interessante ricerca sperimentale sulle strutture morfologiche dell'architettura , da lui definita : Ecologia della Forma ( GestaltEcology ) . Si tratta di determinare diverse metodologie per evidenziare e interpretare un sistema interattivo di relazionalità sui territori socioestetici .  L’Ecologia Formale, in analogia con l’ecologia biologica (studio delle interazioni tra le forme viventi e il territorio), analizza e ricerca i rapporti e gli scambi di informazione morfologici tra l’uomo e il territorio estetico circostante (stratificazione del lavoro creativo locale nella cultura storica) per estrapolare le componenti progettuali morfologiche dette matrici formali.
Mario Galvagni esprime una creatività architettonica eccezionale che convalida la forza e il valore dello sviluppo dell'Architettura Organica in Italia . Mentre il suo compatriota Paolo Soleri , di pochi anni più anziano , lascia l'Italia dopo l'esperienza con Wright e va nel deserto dell'Arizona a costruire la sua Arcosanti sviluppando la sua ricerca sull'Arcologia (Architettura + Ecologia) , Mario Galvagni realizza in Italia attraverso una poetica del frammento la sua teoria della Ecologia della Forma , trasmettendo a tutti la sua passione di vivere l'avventura dello spazio come luogo di percorrenza di energie estetiche e sociali . 




Casa Terenzio Belloli (1960-64-89)
Vasta residenza della famiglia, è caratterizzata dalla composizione degli elementi formali che provengono dalla mia ricerca di quell’epoca, che consisteva nell’aumentare lo spazio del racconto figurativo mediante un’estensione temporale nella direzione della percettività delle varie componenti plastiche. Infatti la successione dei setti murari accoglie sulla superficie gli eventi delle terrazze, dello studio e del giardino, che assume il significato temporale estensivo, sia che ci si avvicini dalla direzione del giardino, sia che lo si osservi dinamicamente partendo dal fulcro angolare dell’intersezione dei due corpi di fabbrica verso due opposte direzioni spaziali.
 


Architettura a Brusson (AO) (1968-74)





In Val d’Ajas ai piedi del Col di Joux, sorge la Casa Beretta (in seguito Casa Menino, poi suddivisa in miniresidenze) (1968-74) Anche quest'architettura è stata realizzata mediante l’indagine conoscitiva svolta sul terreno della località.
Qui la base di partenza è riferita all’accumolo di lastre di pietra locale, che proviene dall’evoluzione nel tempo dei detriti della montagna, e che viene ad essere accatastato sul terreno dalla comunità locale.
Inoltre il cambiamento dimensionale di scala delle matrici ha imposto un tipo di collegamento ottico-percettivo che segue la linea di pendenza delle alture fino a ricollegarsi ai trovanti di roccia che affiorano dal terreno.
Il risultato è che queste particolarità entrano in interazione con le visuali di chi è sul posto e lo spazio circostante viene ad essere plasmato da un effetto percettivo di carattere estetico.


            
Mario Galvagni ,  brano tratto dall'introduzione al suo libro Poetica della Complessità .

" ...L'architettura nasce da un'emozione : dall'incontro tra una richiesta della società e il luogo in cui deve sorgere  .
La domanda sociale è da me interpretata in relazione alle contingenze dell'epoca , legate a loro volta interattivamente all'immagine del mondo della scienza . E' rispecchiata nell'intesa e nella complicità stabilita nel rapporto umano : quasi sempre di innamoramento delle idee condivise .
Il luogo è in relazione alla natura antropizzata e alla stratificazione storica delle sue morfologie .  E' interpretato come un percorso percettivo , in cui si entra e che è catturato e impresso nella struttura di curvatura spaziotemporale = energia delle cellule e resta nel nostro patrimonio genetico . La cosa affascinante è che tutto ciò non è necessario rendersene conto perché il corpo sociale nel vivere questa situazione in modo complessivo e totale , lo intuisce , lo percepisce . Motivo ?  Certamente correlato al patrimonio genetico di ognuno di noi .
La relazionalità interattiva  di quell'incontro può essere composta in una libera metodologia a condizione che la forma sia intesa come totalità della connessione tra le componenti morfologiche del corpo sociale ( lingua , dialetti , usi e costumi , comportamenti a tutti i livelli espressivi ) e le componenti morfologiche del territorio locale ( suolo , colture , costruzioni ) .  Con questi significati si può impostare l'indagine e la sperimentazione dell'idea architettonica .
 L'immagine del mondo della scienza di fine novecento viene a reinterpretare la trasformazione della curvatura dello spaziotempo in energia in eventi termalizzati d'urto e postesplosivi che la generano .  E' per questo motivo che le componenti morfologiche del corpo sociale contemporaneo " esplodono e si frammentano " .  Analogamente le componenti morfologiche del territorio si autoframmentano ma trovano la loro coerenza unitaria nella relazionalità interattiva del fenomeno .  Non si può capire l'architettura d'acciaio e vetro dell'ottocento senza relazionarla alla termodinamica .  Non si può comprendere l'architettura del novecento : la rappresentazione dell'unicità della "forma" nello spazio , senza relazionarla alla relatività e alla quantizzazione .  Agli eventi spazio-spazio , spazio-tempo , tempo-spazio e tempo-tempo in relazione alla trasformazione dell'energia in materia e della materia in altra materia ... " .

 


 

 

Fonte :  http://digilander.libero.it/galma/ 



Links:
Mario Galvagni (1928) Architettura Organica Sperimentale come Ecologia della Forma
Introduzione della Lecture sull'estensione del concetto di Architettura Organica all'Università di Bangkok , di Mario Galvagni
http://digilander.libero.it/galma/ Progetti, opere e pensieri di Mario Galvagni : Web Sito Ufficiale
Mario Galvagni , POETICA DELLA COMPLESSITA' , breviario del fare Architettura , Milano 2002 (e-book in versione pdf) : Prima Parte ; Seconda Parte ; Terza Parte ; Quarta Parte .
Alla ricerca delle matrici formali in Engadina , di Mario Galvagni
La costruzione delle Morfologie Ambientali sulle fasce di Carbuta , di Mario Galvagni
La costruzione delle Morfologie Ambientali a Palu Chapé di Celerina , di Mario Galvagni
Principi di Ecologia della Forma (GestaltEcologia) , di Mario Galvagni
Il Comune di Bergeggi ha presentato il Calendario 2010 con le opere di architettura organica degli anni '50 di Mario Galvagni












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