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domenica 21 luglio 2019
LA BELLEZZA ARCHITETTONICA TRA NATURA E SPIRITO, di Carlo Sarno
Carlo Sarno
LA BELLEZZA ARCHITETTONICA TRA NATURA E SPIRITO
"…il valore dell'architettura dipende da due caratteri distinti: l'uno è l'impronta che essa riceve dalla potenza creativa dell'uomo; l'altro, l'immagine che essa produce della creazione naturale ...", così John Ruskin (1819-1900) critico d'arte e d'architettura originalissimo inizia la sua trattazione del capitolo quarto sulla Lampada della bellezza nel suo libro fondamentale per la teoria e la poetica architettonica contemporanea, intitolato: 'Le sette lampade dell'architettura'. Il capitolo sulla Lampada della bellezza è quello che raggiunge il cuore della creazione poetica.
Renato De Fusco nel suo libro 'L'idea di architettura' scriveva: "Ruskin ha il merito di aver fatto salvo, nel positivismo ottocentesco, il concetto della spiritualità dell'arte, condiviso poi dai fondatori della critica figurativa moderna … Il misticismo naturalistico si afferma ancora nei precetti architettonici '…quanto v'è di grazioso o di bello in architettura, è imitato dalle forme naturali…'.Tuttavia anche qui l'architettura si differenzia dalle altre arti. Infatti sia per il preteso carattere peculiare di essa sia per difetto di coerenza, Ruskin ammette un'altra possibilità di espressione artistica '…quello che non è così derivato (dalla natura) ma dipende per la sua dignità dalla sistemazione e dalla guida ricevuta dallo spirito umano, diventa l'espressione della potenza di quello spirito, e riceve valore in rapporto alla potenza espressa …Queste sono le due grandi fiaccole intellettuali dell'architettura; la prima consiste in una giusta e umile venerazione per l'opera di Dio sulla terra, la seconda nella comprensione del potere esercitato dagli uomini sulle opere da essi elaborate ...'
Nonostante l'ammissione di una facoltà artistica indipendente dalla natura, Ruskin quando tratta specificamente della bellezza ritorna costantemente ad indicare come guida architettonica le forme naturali '… non dico che le forme sono belle perché copiate dalla natura, ma soltanto che non è facoltà umana concepire bellezza senza il suo aiuto …'. La stratificazione delle rocce, la geometria dei cristalli, la struttura degli alberi, i colori della vegetazione, sono per lui altrettanto modelli architettonici".
Questa lunga citazione di De Fusco che parla della bellezza secondo Ruskin rileva due punti fondamentali: il rapporto della bellezza con la natura ed il rapporto della bellezza con lo spirito dell'uomo.
Comunque Ruskin a mio parere propende per la natura e conclude dicendo nel capitolo sulla Lampada della bellezza che "… ogni bellezza è fondata sulle leggi delle forme naturali…".
Benedetto Croce al contrario fa prevalere nella sua estetica lo spirito dell'uomo sulla natura, volge l'arte alla astrazione, dice nel suo libro 'Estetica' del 1913: "… L'arte, intesa come intuizione pura … avendo negato di fronte a sé un mondo fisico, e consideratolo come una semplice costruzione del nostro intelletto, non sa che cosa farsi del parallelismo della sostanza cogitante e della sostanza estesa, e non ha da promuovere impossibili matrimoni, perché la sua sostanza cogitante, o per meglio dire, il suo atto intuitivo è perfetto in sé, ed è quel fatto medesimo che l'intelletto costruisce poi come esteso. E quanto è inconcepibile un'immagine priva di espressione, altrettanto è concepibile, anzi logicamente necessaria, un'immagine che sia insieme espressione; cioè che sia realmente immagine …".
La teoria estetica di Croce procede parallela all'astrattismo nelle arti figurative ed all'ermetismo in letteratura. L'espressione e l'intuizione pura determinano anche i parametri del bello generando nuove armonie al pari della natura.
Ma quella che può sembrare a questo punto dell'argomentazione una dicotomia invalicabile, la natura da una parte e lo spirito dall'altro, l'armonia della natura e l'espressione pura, il bello della natura ed il bello dell'intuizione pura, trovano nella realtà un punto d'incontro proprio nell'uomo, che ha posto con la sua ragione questo distinguo.
L'essere umano è spirito e natura, in sé avviene l'unione della realtà terrena e ultraterrena, la bellezza dello spirito rispecchia la bellezza della natura.
In tal senso la bellezza è accesa nell'uomo non solo dal bello in sé, ma anche dal buono e dal vero. Il bello, il buono e il vero sono le tre categorie che costituiscono la bellezza anche in architettura.
Attualmente in Gran Bretagna Elaine Scarry, che insegna estetica e filosofia alla Università di Harvard, nel suo ultimo libro "Sulla Bellezza" parla di recuperare un originario e puro senso del bello legato all'etica, abbandonare l'estetica contemporanea che considera che anche il brutto è bello ed infine dell'importante ruolo che un giusto senso del bello può avere per la crescita socio-culturale e personale.
Pertanto un'opera di architettura è bella se è anche buona e vera.
Frank Lloyd Wright fondatore dell'architettura organica dice di fare attenzione a distinguere tra il 'curioso' e il 'bello', distinzione fondamentale nella cultura "… sarà essa a costituire tutta la differenza tra una società che possiede un'anima creativa e una società che ne sia spoglia …", e ancora "… al suo spirito la verità, in ogni forma, diverrà necessaria, e la ricerca della forma appropriata sarà vitale per la sua felicità …".
Chayo Frank, artista e architetto, tra i fondatori di Friends of Kebyar (associazione di artisti e architetti organici che promuovono i principi di Wright e Goff), ha detto attualmente sul portale americano Archevita: "… L'abilità dell'uomo di creare bellezza è di 'aggiungere a', piuttosto che 'togliere da', la bellezza della natura …".
Concludo questi flash di argomentazione sulla bellezza, tema inesauribile ma che comunque è alla portata della coscienza pura di ognuno di noi in quanto il bello è un'archetipo strutturale del nostro essere-nel-mondo, con un approccio religioso che coglie un aspetto essenziale della bellezza.
Mi riferisco ad un libro su "Pio IX e l'Immacolata" di monsignor Michele G. Masciarelli e sulla questione della 'bellezza che salva', così scrive: "… Salverà il mondo solo la bellezza redenta: quella che sorge dallo Spirito ed è apparentata con le ultime realtà; essa opera una coincidenza tra l'esperienza estetica e quella religiosa. Così è la bellezza dell'Immacolata … Nella bellezza dell'Immacolata è compatibile la bellezza dell'intera umanità … Siamo invitati a imitare questa bellezza …perseguendo la vittoria della verità sulla menzogna, dell'unità sulla divisione, della carità sul disamore, della grazia sul peccato …".
Laura Boccenti così parla della bellezza nel suo articolo pubblicato sul numero di maggio di questo anno della rivista di apologetica Il Timone:" … Sempre la bellezza è richiamo all'assoluto perché in essa si sperimenta la 'luminosità' dell'essere e nello splendore dell'essere brilla la gloria di Dio …".
In conclusione, la bellezza è armonia dell'uomo con il creato, è il rispetto, la consapevolezza e la manifestazione dell'amore che pervade ogni cosa, dalla natura all'architettura.
Fonte : http://www.buildlab.com
Articolo di Carlo Sarno pubblicato il 23/07/2002 su Buildlab, portale di architettura su internet con indirizzo web www.buidlab.com , e curato da Cristina Ribeiro, dal titolo LA BELLEZZA ARCHITETTONICA TRA NATURA E SPIRITO
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