domenica 21 luglio 2019

LE MATRICI ANCESTRALI DELL'ARCHITETTURA ORGANICA , di Alberto Mei Rossi



LE MATRICI ANCESTRALI DELL'ARCHITETTURA ORGANICA


 di Alberto Mei Rossi


 
 
Eravamo partiti dalla parafrasi ideale  della spirale equiangola logaritmica per comprendere un processo evolutivo,  che dimostra il fatto dell'assenza di processi ciclici assoluti nella natura, la recente scomparsa della scienziata Rita Levi Montalcini, è la messaggera di questo aspetto; il codice genetico muta casualmente, e forse questa casualità in realtà è la relazione tra organismo ed universo; ma oggi facciamo un passo indietro, analizziamo i codici della memoria dell'architettura organica.
 
 
 
LE MATRICI ANCESTRALI DELL'ARCHITETTURA ORGANICA.
 
 

LO SCIAMANO

Mi piace pensare all'architetto organico come se fosse uno sciamano; potremmo definirlo " lo sciamano di Uras.
Il nome più antico delle Terra, ritrovato nelle antiche iscrizioni di Mu, è "Uras", che significa  "sostanza grezza da plasmare".
Lo sciamano di Uras plasma la sostanza assieme allo spirito del Niwashi giapponese, tutto è giardino, il giardino è la connessione tra uomo e natura; tra uomo natura e casa, tra natura, uomo e spazio di intersezione evolutiva. Lo sciamano genera cose per l'universo e l'universo risponde con la natura degli eventi.
Il tessuto della natura, scrive la storia del progetto ancora prima che questo prenda forma, una città medievale è quanto di più organico si possa pensare, non potevano fare più di 150 km per trovare la pietra di costruzione; una delle antiche matrici ancestrali e appunto  il tessuto della città medievale.
 


LA MEMORIA CELTICA

L'architettura organica si nutre di memoria ancestrale, e il nome che F.L.W.  conferì ai suoi tre  laboratori ( TALIESIN I-II-III) ne è la prova.
Taliesin fu un Bardo gallese che assistette come cronista alla leggendaria battaglia di Badon Hill di cui Re Artù fu vittorioso, contro i sassoni;  fu l'Artù storico e non quello finto ed esoterico di Glanstonbury, tuttavia, anche l'Artù di Glanstonbury possiede un significato più  elevato rispetto a  pseudi-gruppi neo- druidici, che più che druidi ( in certi disperati casi )  assomigliano ed impiegati statali o rappresentanti di pastiglie per il mal di testa con l'hobby del bastone e della tunica.
 


L'ANTICA SAPIENZA DRUIDICA E LA SAGGEZZA EBRAICA DEI CODICI

La sapienza Druidica trascende il tempo e si manifesta in tutte le opere organiche, per indicare il fatto che il fattore interiore è riferito all'anima dei luoghi; ma il tutto si lega alle diverse spiritualità in luoghi diversi ed in culture diverse, che in  realtà hanno matrici comuni;  se prendiamo la cultura ebraica notiamo forti relazioni con la necessità di capire cosa è l'anima e come l'uomo è dominato o meno da forze divine.
La Jechidah ebraica che trasferisce dal piano istintuale, la Nefesh e la Ruach sul piano delle forze divine, non è altro che, l'anima del Vetraio, non a caso Carlo Scarpa  imparò l'architettura dai maestri vetrai di Murano, se la metafora regge.



ARTIGIANATO SPIRITUALE e ANIMA DEI LUOGHI

L'architettura organica è un fatto di artigianato spirituale e di manifattura divina delle anime. Si parte dal Nefesh ( che rappresenta l'anima naturale ed è esattamente il soffio materiale); è il soffio del vetraio che si posa sul vaso, ma non è sufficiente per poter condurre un progetto organico.
Nefesch risiede nel corpo umano; nel progetto di architettura, Nefesh, risiede nella casa che ancora dobbiamo progettare per colui che vuole una casa come estensione della sua anima. Il soffio del vetraio Ruach, poi attraversa il cannello ed è lo spirito mediano, colui che comunica la forma. Neshamah è l'anima del progetto che in simbiosi con l'essere umano getta le matrici profetiche per una nuova casa dedicata all'individuo ma sopratutto dedicata alle diverse anime dell'individuo. ( e qui è d'obbligo la citazione di John Ruskin che affermava l'importanza di realizzare architettura che influisse non solo sul benessere del corpo ma anche sullo spirito).
 


LA PRECOGNIZIONE

L'architettura organica rispetto all'architettura "dell'impiegato statale" è "precognizione"!! La dove si manifesta qualcosa in funzione di una precognizione di progetto, si  esprime "architettura organica", ragion per cui la maniera o il metodo non sono sufficienti ( sebbene utili)  a determinare il rango. Lo Chajiah, è l'essenza, ed è il vetraio,oppure il daimon( genio), che per noi,   era ed è  Taliesin,(  l'ispiratore di Wright)  e lo spirito bardico, le due culture si toccano, l'Awen è il vetraio senza il quale le precedenti energie sono impossibili. Jechidach, è la realtà divina,..che possiamo definire l'anima del vetraio, sta a voi capire se occorre partire dall'anima del vetraio o dal soffio del vetraio. L'architettura è organica, quando l'azione di progetto integra queste anime, e quando l'insieme si muove verso la Jechidach.



LA SIMBIOSI DELLE ANIME

Il risultato è la fusione tra anima naturale ed anima divina, l'anima naturale vibra in terra l'anima divina è in equilibrio tra cielo e terra. Tu che vuoi abitare in una casa che rispecchi la tua anima, ti troverai in sospensione tra cielo e terra, il tetto non sembrerà pesare sulla casa ma sarà la terra e sospingerlo verso l'alto, così accadrà anche alla tua anima, non più controllata da bisogni terreni ma regolata da forze divine.
La mimesi , non è architettura organica,ne è solo l'approccio iniziale; non è che se faccio una casa nascosta tra le piante è organica, è solo sottomissione ed equivoco che può anche mettere in cattiva luce il progettista relegandolo nella schiera dei bio-architetti o vegeto-architetti;  l' imitazione della natura, è deleteria; l'architettura organica  non imita la natura ma la trascende.
Deve esserci..NON  l'imitazione ma lo spirito della natura, che è il soffio divino che muove l'anima delle foreste.






       



Fonte :  scritti, appunti e riflessioni dell'architetto organico Alberto Mei Rossi :  e-mail   progetti@codicearchitettura.com  , website  www.archiram.com ; www.archilogis.com ; www.codicearchitettura.com  















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