Carlo Sarno
ARCHITETTURA E AMORE
Ipotesi per una teoria sovrastorica
della progettazione
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Bruno Zevi (1918-2000, critico e promotore di fama internazionale dell'architettura organica e sociale italiana), in primo piano sotto gli occhiali il libro di Carlo Sarno : "Architettura e Amore" (1988). Bruno Zevi (1918-2000, international famous critic and promoter of Italian organic and social architecture), in the foreground, under the glasses the book of Carlo Sarno : "Architecture and Love" (1988) . |
La Foto è tratta dalla copertina del volume anni'90 dell'opera
TUTTOZEVI della Mancosu Editore, 2001, Roma.
Sommario :
INTRODUZIONE
ARCHITETTURA E AMORE
Architettura tra paganesimo e cristianesimo
Il principio dell'Amore in Architettura
Capitalismo e Amore
ARCHITETTURA CATEGORIALE
Teoria sovrastorica
Teoria categoriale
Topologia categoriale
MATERIA , ENERGIA , UOMO
Materia ed Energia
Uomo e Architettura energetica
Teoria dei Pulsori
LA
STILISTICA ARCHITETTONICA
Fondamenti di Stilistica Architettonica
Elocuzione e Amore
Linguaggio figurato e figure retoriche
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
Introduzione
Nella
temperie della cultura architettonica contemporanea , allorché si oscilla in una
giungla di "stili" e "mode" all'insegna di un gusto effimero e condizionato ,
urge una squilla sinceramente innovativa non degli aspetti superficiali , bensì
dell'atteggiamento profondo dell'architetto e del suo comportamento progettuale
.
Solo
una trasformazione della coscienza architettonica può provocare un'attività
libera e contrapposta al sistema capitalistico . La Via da intraprendere in
Architettura è quella dell'Amore , sicuramente più economica e proficua di
qualsiasi altra strada . Non progettare in funzione del denaro e del profitto ma
, superando tutti i vincoli esistenti , mirare alla crescita cristiana della
collettività , ad una Architettura fondata sulla Carità .
Per
far questo occorrono a livello concettuale " teorie sovrastoriche " e teorie
categoriali " , a livello operativo-tecnologico la conoscenza scientifica dei
rapporti tra " materia " ed " energia " intesi architettonicamente ; inoltre , è
opportuno rivisitare olisticamente la " stilistica " dell'architettura .
In
questo breve studio ho voluto sintetizzare quelle che per me costituiscono le
componenti più rilevanti per la ristrutturazione di un pensiero architettonico
basato sull'amore cristiano e sulla scienza . Spero , malgrado la compattezza
dell'esposizione e la disorganicità metodologica , di essere riuscito
nell'intento : la vera architettura è semplicemente carità .
Un
ringraziamento va all'insegnamento del prof. Rolando Scarano , per me un "padre"
culturale ; al pensiero architettonico di mio padre , mio fratello e dei miei
familiari ; all'umanità delle imprese di costruzioni che ho avuto la fortuna di
contattare nella mia professione ; ai committenti che con i loro problemi
rappresentano la vita dell'architettura ; all'Architettura che è una "donna
silenziosa" e , infine , a Dio cui sono profondamente riconoscente per aver
aperto il mio cuore alla comprensione delle vere sofferenze e gioie dell'uomo .
Carlo
Sarno , 1988
ARCHITETTURA E AMORE
Architettura tra paganesimo e
cristianesimo
Il principio dell'Amore in
Architettura
Capitalismo e Amore
Architettura tra paganesimo e
cristianesimo
Fino
ad oggi , duemila anni dopo Cristo , non è stata ancora ben definita una chiara
distinzione tra Paganesimo e Cristianesimo .
La
confusione sorse già nei primi secoli di vita del Cristianesimo , allorché forme
pagane venivano riutilizzate allegoricamente dal cristiano . Da allora , ancora
si attende uno specifico modo di fare cristiano distinto dalle altre convenzioni
: classiche , orientali , ecc...
Quali
le cause ? Si parla di linguaggio classico dell'architettura , di un linguaggio
moderno dell'architettura : esiste un linguaggio cristiano dell'architettura ?
E se
esiste , perché dopo duemila anni non è stato ancora ben delineato e teorizzato
? Forse perché una maniera cristiana già preesisteva nel fare architettura , o
perché essendo qualcosa di nuovo ed originale sfugge ad sistematica
determinazione e dimostrazione ? E se trasformazione ed innovazione è avvenuta
in architettura con il cristianesimo , si è manifestata tale differenza prima
nel tempio o nella casa d'abitazione , nel sacro o nel profano ? Può il
cristianesimo mutare un'attività umana ? Queste sono solo alcune delle
molteplici domande che la questione di una architettura oscillante tra
paganesimo e cristianesimo pone . Urge , pertanto , una risposta .
Il
problema è molto complesso , si pensi a questa ulteriore domanda : perché oggi
sempre più spesso gruppi di volontari vanno nel "Terzo Mondo" ad aiutare i
popoli cosiddetti "primitivi" e tornano con una esperienza di amore e
partecipazione che non trovano in questa nostra civiltà ? Ma la nostra non
dovrebbe essere una civiltà cristiana progredita con duemila anni di esperienza
e di attività nel senso cristiano ? Forse che il cristianesimo ha soltanto
aggravato lo stato di vita dell'uomo producendo una civiltà alienata e
meccanizzata di stampo materialista ?
No ,
questo non è vero , l'abisso tra l'occidentale progredito ed il primitivo lo ha
creato il capitalismo ; il cristianesimo sta solo subendo un formidabile attacco
da parte di forze sovversive e destabilizzanti . Il mondo materiale tenta di
staccarsi dallo spirituale creando una frattura insormontabile . Il soffocamento
della " Verità " del cristianesimo è aggravato da errori di interpretazione e
trasmissione del messaggio cristiano . La Chiesa cristiana attende un nuovo
impulso vitale capace di superare la dicotomia tra spirito e materia
nell'individuo e nella società contemporanea .
Oggi
la dicotomia al centro dell'interesse culturale non è più come per il primo
ottocento tra " classico " e " romantico " o come per il primo novecento tra "
astrazione " ed " empatia " , bensì il rapporto tra " pagano " e " cristiano " :
la doppia anima dell'occidente .
Comunque torniamo alla specificità semantica dell'architettura .
L'architettura rientra tra le attività umane atte a trasformare l'ambiente
fisico in funzione delle necessità dell'esistenza . Si distingue da queste
attività per l'utilizzo di un sistema semiotico ( per la maggior parte visivo )
tramite cui consente l'espressione di idee e valori .
Da ciò
se ne deduce che una " architettura cristiana " si differenzierà sicuramente da
architetture con altre connotazioni ideologiche . Viene da chiedersi : perché
spesso non è facile distinguere in architettura tra forme e funzioni pagane e
cristiane ? Una risposta abbastanza esauriente potrebbe essere la seguente :
perché di solito ci troviamo a confronto con una realtà sociale e con degli
individui che ancora lottano nella propria coscienza tra un atteggiamento pagano
ed un comportamento cristiano .
Gli
antichi greci e romani , per esempio , concepivano la " natura " , come animata
dagli dei , incontrollabile , in cui l'uomo resta chiuso in sé stesso .
I
cristiani , al contrario , credono che la " natura " sia finita , comprensibile
con l'intelligenza , e vedono l'uomo come un essere teso all'infinito e tempio
del Dio vivente . Con il Cristianesimo cambia la prospettiva della scienza :
ogni magia è eliminata e lo studio della realtà è possibile ed alla portata
dell'uomo . E' un peccato che la Chiesa si sia macchiata di un grave errore di
interpretazione nella diatriba con Galileo ! Il Cristianesimo provocò un
profondo rinnovamento della coscienza dell'uomo e dei suoi sentimenti : la
carità , la pietà , la fede , la speranza , l'umiltà generosa , il pentimento ,
l'amore . Il cristiano crede nell'uguaglianza tra gli uomini e nella necessità
di un cambiamento dell'ordine sociale , crede nella solidarietà e nella sua
attività è sorretto da uno slancio continuo verso il meglio . L'uomo , imitando
il Cristo , trasforma la realtà in vista della realizzazione e costruzione
dell'universo di Dio in un contesto escatologico e sovrastorico .
Sarebbe molto interessante e proficuo per questo discorso approfondire la
dualità tra la casa innestata nella tradizione orientale e greco-romana ( dal
carattere introverso ) e la casa medievale cristiana intesa come un complesso
produttivo estroverso . Oppure perché spesso risulta che l'amore è maggiore nei
quartieri miseri , dove esistono più connessioni , ed è minore nei quartieri di
lusso dove prevale la separazione . O ancora la differenza tra l'abitazione
primitiva , la casa greco-romana , la casa medievale , la casa d'affitto odierna
, in riferimento all'ipotesi di una caratterizzata architettura cristiana . E
molte , molte ancora sono le questioni che dovrebbero essere riviste e
rivisitate criticamente in questa nuova ottica . Per il momento accontentiamoci
di prefigurare soltanto un nuovo modo di concepire ed immaginare l'Architettura
in riferimento al rivoluzionario avvento dell'amore cristiano .
Il principio dell'amore in
architettura
L'unico vero progresso in architettura è soltanto quello legato all'attuazione
del principio dell'amore . La perfezione dell'architettura conferma l'amore
dell'uomo . Non più diatriba se l'architettura è scienza o arte .
L'architettura vera è amore , realizzazione d'amore .
Per
introdurre il discorso sul rapporto esistente tra l'amore e l'architettura ,
giungono a proposito alcune frasi emblematiche del grande architetto F. L.
Wright , tratte dal suo famoso libro " Testamento " : "...La vita è pienezza
d'amore quando è normale rispetto all'essere umano , e ciò tanto nel campo delle
idee , o nella natura degli edifici , quanto nel comportamento , ...se intendete
praticare il culto della vita nel disordine del mondo contemporaneo , rammentate
la profezia dell'Uomo per eccellenza : " Il Regno di Dio è dentro di voi " .
Potrete raggiungere il Dio che è dentro di voi attraverso il culto della Natura
, attraverso la semplice rivelazione della vostra stessa natura , ...
L'architetto artista sarà un uomo ispirato dall'amore per la natura della Natura
, e conoscerà che non l'uomo è fatto per l'architettura ma l'architettura per
l'uomo . Non vedrà mai nel mestiere dell'architetto un affare , ma sempre una
religione , fondamentale per il benessere e la cultura dell'umanità , come al
suo primo livello è sempre stata " .
Risulta palese da questa breve citazione la centralità del concetto di amore nel
pensiero di F. L. Wright e la sua interrelazione con l'architettura . Ed è
facile , al pari dell'esempio di Wright , nello sfogliare i trattati dei maestri
dell'architettura di tutti i tempi , trovare frasi e pensieri connessi con il
principio dell'amore .
Ma che
si intende con l'espressione : il principio dell'amore ? Semplicemente questo :
l'amore cristiano , l'amare Dio sopra ogni cosa ed amare il prossimo come noi
stessi . Questo è tutto , ma l'applicare questo principio è ben più impegnativo
di quanto si possa pensare .
L'amore cristiano è un principio attivo , si fonda sul fare , sull'azione ,
sulla trasformazione : " Fate dunque agli altri tutto ciò che vorreste facciano
a voi " . Non più , quindi , un'architettura schizofrenica frutto
dell'ambizione e della presunzione di architetti e committenti , bensì
un'architettura che emerga spontaneamente dalle " vere " necessità della vita
fisica e spirituale .
L'architetto faccia dunque agli altri tutti i progetti come se fossero fatti per
lui : questa la norma . Non pensare più agli altri come a degli esseri astratti
, ma vedere nel prossimo la propria persona e cogliere nella soddisfazione degli
altri la propria felicità . La carità è la virtù che conduce gli uomini
all'amore verso Dio e verso il prossimo e che si realizza con opere di
assistenza morale e materiale . Una " buona " progettazione , una " buona "
architettura è carità . La vera carità cristiana non solo rende saggio e giusto
colui che la pratica , ma fa di lui un " lievito " , un fermento di
trasformazione e di progresso della società . Una vera Architettura è lievito
per la civiltà . La carità rende partecipe l'architetto della vita divina , lo
proietta in una dimensione sovrastorica sebbene ancorato ai bisogni della
collettività .
A
proposito della carità S. Paolo scrisse : " La carità è magnanima , è benigna la
carità , non è invidiosa la carità , non si vanta , non si gonfia , non manca di
rispetto , non crea il suo interesse , non si adira , non tiene conto del male
ricevuto , non gode dell'ingiustizia , ma si compiace della verità ; tutto scusa
, tutto crede , tutto spera , tutto sopporta " . Questi sono gli attributi che
dovrebbe avere una buona e armoniosa architettura ! Un buon architetto si
sforza di vedere Dio nei suoi fratelli e di amarli ed aiutarli di conseguenza .
Nel
pensiero cristiano l'amore è l'essenza di Dio che si manifesta anche nella
creazione . Anche per l'architettura intesa come creazione poetica l'essenza
dell'architetto si manifesta nel suo amore . Tutte le opere d'arte nascono da
un intenso sentimento di amore . L'Architettura intesa come amore è " luce " .
Il principio dell'amore illumina tutte le buone opere dell'umanità .
F. L.
Wright scrisse che per lui la luce " ...è al di sopra dell'istinto . La fantasia
dell'uomo , attraverso quest'interiore luce , nasce , concepisce , crea . Lo
spirito ne è illuminato , e nella misura in cui la sua propria luce è quella
luce e procede da lui , intanto essa a sua volta , illumina la specie .
Affermazioni di essa nella vita e nel lavoro umano , sono per l'uomo la vera
felicità... Nulla di più alto esiste nella coscienza umana dell'irradiare di
questa luce interiore . La chiamiamo bellezza... La bellezza non è che il
risplendere della luce dell'uomo... la Luce è l'essenza dell'esistere umano...
Non esiste il male perché l'ombra stessa appartiene alla luce... Luce interiore
e non luce esteriore perché ' il Regno di Dio è dentro di voi '... " . Parole
profetiche e potenti queste di Wright che fanno vibrare profondamente le corde
dell'animo umano al pari della forza espressiva della sua democratica e libera
architettura .
Il
principio dell'amore si realizza nelle opere di architettura al pari di ogni
altra attività : soltanto in una caritatevole architettura può manifestarsi
armoniosamente una vita caritatevole . Una casa , una città può determinare e
suggerire comportamenti superficiali , egoistici , viziati oppure , al
contrario , può suscitare partecipazione , amore , carità , operosità .
I
fattori per la realizzazione di una civiltà fondata sull'amore cristiano sono
molteplici , e l'architettura in tale progetto non ha certamente un ruolo
secondario . Oggi l'architettura e l'umanità sono abbastanza mature per
tentare l'impresa della costruzione del Regno di Dio , un Universo le cui
fondamenta sono costituite dall'amore reciproco e quindi dalla carità .
Un'architettura sorretta dal principio dell'amore risulta difficile perché
richiede un impegno morale e spirituale contrastante con il vuoto interesse
materiale . Comunque , gli esempi in tale direzione non mancano e le ultime
generazioni di architetti hanno sempre più volto il loro sguardo al problema
della costruzione di una architettura basata sulla partecipazione ed
interconnessione .
Ma
molte sono ancora le difficoltà per l'affermazione del principio dell'amore in
architettura , sia per via dei progettisti che del tipo di committenza .
L'importante è , in questo cammino , di non perdere di vista la Luce che segnala
la giusta direzione e la corretta attività : non c'è speranza progettuale e fede
nelle proprie idee senza il principio dell'amore . La " vera " Architettura è
profondamente e sinceramente nient'altro che carità e presenza di Dio .
Un'opera di carità è anche un'opera di architettura .
Capitalismo e Amore
L'architettura giunta ormai alle soglie del duemila , deve scegliere tra il
capitalismo e l'amore . L'amore è inteso qui in maniera cristiana , come nel
capitolo precedente . Il capitalismo è invece un termine introdotto dalla
critica marxista ed indica una società dove il denaro compra il lavoro degli
uomini che debbono far funzionare i mezzi di produzione e di cui non sono
proprietari che poche persone . I detentori dei mezzi di produzione e di
scambio , sfruttando i lavoratori , creano un plus-valore di cui una parte
rilevante viene trasformata in capitale addizionale in vista di un nuovo
plus-valore . E' chiaro quindi che il capitalismo è un sistema che si fonda su
un meccanismo ciclico con nessuna finalità non strumentale al di fuori della "
ricerca del guadagno " . Tale meccanismo abbrutisce lo stato di esistenza
dell'uomo rendendolo un oggetto nella produzione .
In
architettura si è pervenuti con la rivoluzione industriale a definire la casa
come una " macchina da abitare " , un luogo privo di qualsiasi romanticismo ;
eppure l'uomo non è soltanto forza-lavoro , macchina della produzione , è anche
e specialmente un essere spirituale che ama , sorride , soffre , contempla .
Il
tumore capitalistico ha chiuso in una morsa d'acciaio le metropoli contemporanee
sebbene all'esterno tutto appaia organizzato , traumi psichici sempre più
frequenti colpiscono i cittadini . Sull'altare del progresso tecnologico e del
profitto economico si sacrificano quotidianamente i valori profondi dell'uomo .
Il denaro deve moltiplicare denaro : questa la legge del capitale . Il tempo
della produzione capitalistica , ritmato ed incessante , si contrappone al lento
tempo dell'amore , eterno benché mutevole . Nasce così la dissociazione
psicotemporale dell'individuo che , benché efficiente nel proprio lavoro , sogna
lidi lontani ed incontri fantastici . Da tale dicotomia nasce anche la
possibilità della persona passiva socialmente , che accetta la perdita di una
parte della propria vita pur di avere la sussistenza materiale e la possibilità
di realizzare qualche piccolo desiderio .
Ma
perché subire questo scollamento tra azione-lavoro e azione-libera ?
Fortunatamente la situazione non è così tragica come si può pensare . Molti sono
riusciti , superando enormi difficoltà , a recuperare un equilibrio ed
un'armonia tra la vita lavorativa e la vita desiderata . Resta comunque che il
sistema capitalistico e l'uomo , frutto della rivoluzione industriale , soffrono
di schizofrenia , risultando carenti in altruismo e amore .
L'apparente progresso del capitalismo rinchiude praticamente l'uomo in un
meccanismo ciclico senza senso . Al contrario , l'amore cristiano dà
all'individuo una direzione assiale significativa ed effettivamente progressista
. Spesso capita che la dimensione sovrastorica dell'amore cristiano conviva con
la ciclicità capitalistica ( apparentemente storica ) : in effetti non si ha
ancora una chiara coscienza del tempo sovrastorico cristiano e del suo carattere
rivoluzionario nel momento del suo ingresso nel tempo storico della produzione
capitalistica . Speriamo che col tempo e con l'esperienza si illumini tale
problema .
In
tale contesto il marxismo si pone come un programma di liberazione che considera
il lavoro umano come un processo fondamentalmente diverso da tutti gli altri
processi della natura . Soltanto che oggi , per il marxismo , il lavoro si è
separato dall'uomo così come l'uomo è separato dai suoi prodotti : occorre
quindi ribaltare la filosofia della produzione per la produzione per fa sì che
il lavoro sia per l'uomo e non l'uomo per il lavoro . Nella teoria marxiana il
concetto di prassi è centrale , ovvero l'aderenza alla realtà socio-economica
per comprenderne le regole e ricondurre le forze naturali e sociali sotto il
controllo dell'uomo , in modo tale da sostituire ad un Regno della Necessità il
Regno della Libertà .
In un
solo punto marxismo e capitalismo trovano una convergenza fondamentale in
contrasto con la coscienza cristiana .
I
primi due sostengono che non è la coscienza degli uomini a determinare il loro
essere , bensì è il loro essere sociali che determina la loro coscienza .
Il
cristiano , invece , sostiene che l'essere dell'uomo è intrinsecamente libero e
non soggetto a niente ( semmai soltanto minimamente per la parte superficiale
della sua persona ) . L'essenza spirituale dell'uomo vive una propria realtà
sovrastorica che soltanto quando vuole penetra nella realtà storica e si lascia
subordinare alle leggi contingenti . Il tempo della pratica sociale è un tempo
storico , il tempo della coscienza dell'uomo è un tempo sovrastorico .
Oggi
occorre che l'uomo ricongiunga i due tempi ( storico e sovrastorico ) in un
tutto equilibrato ed armonico , in maniera tale che i valori spirituali guidino
e si concretizzino nel lavoro quotidiano dell'uomo . Tutto questo parzialmente
già accade , ci vuole solo una maggiore consapevolezza e tenacia . L'amore
cristiano è un qualcosa di reale che si può manifestare anche nel fare
architettura ed in una civiltà capitalistica .
Agli
architetti un arduo compito attende , ma già l'uomo in diverse occasioni ha dato
prova del suo grande amore e dei suoi alti sentimenti .
ARCHITETTURA CATEGORIALE
Teoria sovrastorica
Teoria categoriale
Topologia categoriale
Teoria sovrastorica
La
Teoria Sovrastorica è un sistema concettuale di carattere sovrastrutturale
rispetto alla disciplina architettonica . In altri termini , la teoria
architettonica corrisponde ad una sezione applicativa della più vasta teoria
sovrastorica . Chiunque opera nel campo dell'architettura si trova a dover fare
i conti , consapevolmente o inconsapevolmente , con la struttura del sistema
sovrastorico . Ma , cosa si intende per sovrastorico ? Ed in che senso si può
parlare di " teoria sovrastorica dell'architettura " ?
Nell'uomo tutti i sistemi naturali interagiscono con i sistemi spirituali . Da
tale interrelazione ne emerge che tutte le strutture , della natura e non ,
dipendono da una struttura archetipa metaepocale . La struttura archetipa si
differenzia nelle specificità pur conservando la sua unicità . La struttura
archetipa , per ora ancora scientificamente sconosciuta , è l'Amore di Dio .
La
teoria sovrastorica consente un primo approccio sistematico alla struttura
originaria e creativa dell'Amore ; essa si fonda su una diversa concezione del "
tempo " , capace di sintetizzare tempo globale e tempo locale , assoluto e
relativo .
Essere
nel " tempo sovrastorico " significa essere nell'intuizione della possibilità di
più ordini funzionali . " ...Il tempo sovrastorico getta un ponte tra
l'assoluto e il relativo , pone l'uomo in una posizione intenzionale
sovraepocale che lo libera dalle remore storiche e dai condizionamenti epocali ,
che gli consente di ritrovare la sua volontà di essere , che gli rende possibile
l'interazione con diversi sistemi di riferimento categoriali e la trasformazione
di questi in un metasistema soggettivo che gli dà l'opportunità di realizzare il
suo essere nell'esserci " ( dal mio studio intitolato :" Arte Tempo e
Simulazione nella prospettiva sovrastorica " , testo a cui si rimanda per
ulteriori approfondimenti ) .
Per
motivi di chiarezza espositiva e di brevità mi sono avvalso di un diagramma
sintetico concettuale che commenterò molto succintamente con alcuni brani tratti
dal mio libro sopra citato .
" ...
Il tempo sovrastorico è un tempo che connette diversi sistemi epocali ,
sequenze formali , classi di contenuti , in un metasistema temporale che è
sorretto dall'intuizione .
Per
intuizione si intende il " vedere dentro " , la capacità di avere una
immagine olistica ed esplicativa del problema affrontato in modo subitaneo .
L'intuizione originaria si articola principalmente in tre pratiche : temporale ,
simbolica e semantica .
La
pratica temporale è l'insieme degli schemi astratti che la struttura del
tempo comporta , e la cronologia è il sistema teorico che connette i diversi
schemi .
La
pratica simbolica è l'insieme dei segni , simboli astratti , suoni , ecc.
che costituiscono linguaggi , codici e lessici ; è il sistema degli elementi
minimi del pensiero .
La
pratica semantica si riferisce invece al contenuto , ai significati , alla
memoria collettiva e individuale come materia prima da plasmare e trasformare .
La
convergenza della pratica temporale , simbolica e semantica genera i modelli
immaginari . Per modello immaginario si intende un sistema di variabili
che determina un grado di realtà strutturalmente stabile . Il modello
immaginario è l'embrione genetico di un sistema inferente sovrastorico . Un
sistema inferente sovrastorico è lo sfondo mentale strutturato di una azione
sovrastorica . In altri termini esso è l'intuizione che prende coscienza della
sua globalità , sovrastoricità , libertà espressiva .
A
questo punto si è pronti per un ingresso creativo , liberato da remore epocali ,
nel tempo storico . L'azione sovrastorica entra nel tempo storico solo in quanto
proiezione di una attività di tutti i tempi nel tempo . La contemporaneità
sovrastorica riconduce all'eternità e quindi alla metafisica dell'attimo
creativo ... " .
Il
tempo storico che non viene preceduti dal tempo sovrastorico " ...imprigiona
tutte le pratiche in un sistema interattivo unidimensionale : ciò che è al di
fuori di esso non ha senso , non significa niente . E' questo il tempo dell'uomo
a una dimensione di Marcuse , dell'uomo eterodiretto , dell'esser-ci
ipostrutturale di Althusser... il tempo storico è il regno dei comportamenti
artificiali e delle azioni indotte . La singolarità che si ritiene propria
della storia non nasce dal tempo storico della collettività ma dal tempo
sovrastorico dell'individuo o dal tempo escatologico che si attualizza . La
fantasia , l'immaginazione , la libertà , pongono le loro fondamenta nella
sovrastoria ... ".
Quindi
solo una visione sovrastorica della vita permette un " fare " dell'uomo , nel
tempo storico , libero e creativo , altrimenti si cade nella tautologia .
Premesso questo , passiamo ora alla seconda parte del diagramma concettuale : "
...il tempo storico è un tempo lineare , progressivo , coincide con il
tempo della collettività ed il tempo della produzione... essere nel tempo
storico significa essere nel numero . Il tempo storico è sorretto dalla pratica
sociale... " .
La
pratica sociale è data dall'insieme delle interazioni delle pratiche
particolari della collettività : " ...la pratica sociale si articola
principalmente in tre pratiche : tecnica , simbolica e ideologica " . La
pratica tecnica si riferisce al corpus tecnologico , allo sviluppo
tecnico-sociale , alle possibilità di trasformazione e produzione concrete ,
ecc... E' una pratica che si impernia sulla utilità , che vede qualsiasi cosa in
funzione dell'utile , della economia e della soddisfazione di un bisogno . La
pratica ideologica si incentra sulla cultura , sui prodotti del pensiero
: filosofia , politica , ecc... Anche le credenze e le tradizioni rientrano
nella pratica ideologica . Rappresenta l'aspirazione dell'uomo al suo
superamento e miglioramento . La pratica simbolica è legata all'idea di
modello simbolico , e quindi spazia dal linguaggio fonetico a quello visivo ,
compresa l'astrazione matematica . Essenziale è anche il concetto di analogia e
la sua interazione con la pratica tecnica e ideologica .
L'interazione sistemica delle tre pratiche sopra descritte genera la pratica
progettuale . Per pratica progettuale si intende un sistema
teorico-pratico che soddisfa gli obiettivi posti dalla pratica ideologica ,
tenendo conto delle possibilità tecnologiche , e che analizza le varie
alternative e perviene ad una soluzione ottimale mediante metodi e procedure che
utilizzano una pratica simbolica attinente al compito progettuale .
Il
risultato della pratica progettuale determina il programma che la pratica
operativa dovrà realizzare . La pratica operativa agisce direttamente
nella realtà trasformando materie prime naturali , mediante opportune procedure
tecniche e mezzi tecnologici , in materie artificiali , ovvero in prodotti
dell'attività umana... ".
In
sintesi , la procedura dalla sovrastoria alla storia è la seguente .
L'architetto ( e in generale chiunque agisce e trasforma in modo creativo )
parte da una intuizione originaria , eccita le tre pratiche sovrastoriche (
temporale , simbolica e semantica ) e con l'ausilio della scienza cronologica e
della memoria semantica plasma il modello immaginario . Da questo nocciolo si
genera il sistema inferente sovrastorico e si giunge all'ingresso creativo nel
tempo storico e nella pratica sociale . La combinazione delle tre principali
pratiche storiche ( ideologica , simbolica e tecnica ) determina la pratica
progettuale che direzionerà ed organizzerà la pratica operativa nella
costruzione del prodotto architettonico finale , congruente con gli obiettivi
storici e le premesse sovrastoriche .
Teoria categoriale
La
categoria è un modello creativo che attinge la sua vitalità nella sovrastoria .
Con la definizione di modello creativo , qui si vuole distinguere la categoria
da una semplice applicazione del concetto di modello . Solitamente con il
concetto di modello si intende una rappresentazione astratta dei fenomeni , una
schematizzazione della realtà . La categoria , invece , oltre ad assumere tutte
le caratteristiche e problematiche che imperversano sul termine " modello " , ha
delle connotazioni ben precise e particolari .
Prima
di tutto , il pensiero categoriale è costruttivo e non ha pretese di esaustività
nella interpretazione della realtà . La categoria opera da tramite tra le
opposizioni di essere e conoscenza , tra le dicotomie esistenti tra la realtà e
le sue rappresentazioni . La categoria si fonda sugli aspetti complementari di
una medesima totalità che si mostra apparentemente molto diversificata ed
irriducibile ad un ordine . Categorizzare significa determinare le
interrelazioni tra gli oggetti e le classi di attributi che consentono la
identificazione delle classi stesse . Ovviamente , la categorizzazione è
sostenuta da una logica abbastanza rigorosa .
Cercherò ora di illustrare un modo più scientifico e specifico di definire la
categoria . Nella matematica moderna sono oggetto di studio strutture astratte
di vario tipo : gruppi , anelli , moduli , spazi topologici , spazi vettoriali ,
ecc... Attraverso l'algebra categoriale è possibile studiare tutte queste
strutture in un contesto generale ove non interessano singolarmente i
particolari gruppi , anelli , spazi , bensì i diversi sistemi di funzioni che
connettono strutture simili fra loro : le interconnessioni sistemiche .
La
nozione di categoria che qui si assume è quella proposta nel 1945 da Eilenberg e
MacLane nell'ambito della topologia algebrica . Pertanto , intuitivamente , con
categoria intenderemo " ...una classe di insiemi aventi struttura simile ( cioè
confrontabile ) , insiemi che chiameremo oggetti , e di funzioni le quali
conservino la struttura , funzioni che chiameremo rappresentazioni o anche
morfismi tra gli oggetti " (Fondamenti della matematica , W. Hatcher ,
Boringhieri 1973 , pag 380) .
Una
definizione più rigorosa è la seguente : per categoria astratta si intende "
...una classe M i cui elementi sono detti morfismi (o anche rappresentazioni) ;
su tale classe è definita parzialmente un'operazione binaria detta composizione
, operazione che risulta associativa quando è definita " (ibidem , pag.381).
In
altri termini , la nozione astratta di categoria è rappresentata da una
struttura algebrica "...costituita da una classe base di rappresentazioni con
un'operazione di composizione definita parzialmente , operazione che risulta
associativa quando è definita e con certe rappresentazioni identiche , le quali
intuitivamente esercitano il ruolo di oggetti " (ibidem, pag.381) .
Sarebbe molto interessante inoltrarsi tra le varie formulazioni matematiche che
regolano le interazioni categoriali , ma rimandiamo ad altri testi per il dovuto
approfondimento . Qui è necessario soltanto far comprendere l'utilità che la
teoria delle categorie può avere ai fini di una buona e corretta architettura .
L'analogia dei termini è molto semplice . La categoria equivale ad un " tipo "
architettonico . I funtori , cioè i morfismi fra le categorie , possono
paragonarsi alle funzioni in architettura che consentono le trasformazioni tra
diverse tipologie . Lo studio delle categorie presenta affinità con lo studio
delle funzioni che determinano le trasformazioni tipologiche . In tal senso il "
tipo architettonico " perde il significato cristallino di archetipo ( come tanta
critica odierna ha voluto intendere ) per assumere una diversa connotazione :
quella di " tipo categoriale " .
Il
tipo non diventa più qualcosa di fisso , assoluto e irremovibile , assume invece
tutte le caratteristiche e proprietà delle trasformazioni naturali , studiate
nella matematica contemporanea , tra categorie . La possibilità di avvalersi in
architettura di una analogia con una teoria matematica consente anche un
proficuo utilizzo dei computer : in un prossimo futuro la creazione di programmi
categoriali come ausilio per la progettazione . Qualcosa già si comincia a fare
nell'ambito della tecnologia della produzione , ovvero nell'organizzazione dei
tempi di produzione e nella programmazione delle categorie di lavoro in cantiere
. Un passo è stato fatto , ma la strada per una pratica scientifica
dell'architettura è ancora lunga .
Verrà
un giorno che , tramite i modelli categoriali , in architettura sarà possibile
usufruire della creatività , armonia e libertà in un modo molto più corretto ed
ordinato , nella consapevolezza della realizzazione di un mondo di amore che per
ora esiste ancora in gran parte nelle categorie del nostro immaginario .
Topologia categoriale
La
topologia (dal greco "topos" , luogo ) indica lo studio della proprietà dei
luoghi quindi , in senso lato , lo studio dello spazio in funzione dei rapporti
di posizione . Dal punto di vista più strettamente scientifico e matematico ,
con topologia si intende uno spazio "non-metrico" che può mutare la forma ,
subire trasformazioni e restare topologicamente identico purché si rispettino
determinate relazioni parte-tutto (continuità , prossimità , ecc.).
La "
topologia architettonica " si distingue dalla psico-topologia di K. Lewin
e dalla topologia matematica in quanto la "regione" dell'archi-topologia può
essere soggetta o meno a delle "soglie" di carattere semiotico-dimensionale che
deve rispettare pur trasformandosi o aggregandosi topologicamente per conservare
un determinato significato architettonico . In parole povere : un cortile che
si dilata fino a divenire esteso come un campo sportivo perde la sua
connotazione funzionale e simbolica e si trasforma nel tipo-piazza . Pertanto
,la topologia architettonica resta semanticamente legata alle due categorie
della quantità e qualità .
Le "
soglie architettoniche " a cui si accennava prima sono i confini dei " bacini
semantici " delle diverse categorie funzionali e simboliche . I " bacini
semantici " operano ed agiscono su di un " campo " , inteso come un territorio
dimensionale e simbolico . Il " campo " , in generale , si può definire
come un insieme di elementi interrelato ma non finalizzato , un sistema omogeneo
che consente il verificarsi di determinati eventi .
Il "
campo " determina l'ambito in cui è valida una determinata relazione ,
stabilisce che tipo di elementi dovranno essere relazionati . Il campo è uno
spazio che presenta alcune caratteristiche costanti in ogni suo punto ed in cui
si svolgono determinate operazioni . Il campo agisce su queste operazioni , ma
a loro volta le operazioni agiscono sul campo : da questa interazione nasce la
tensione , il movimento , la continua trasformazione .
In
Architettura il " campo " è definito dalla topologia categoriale . Infatti
, la topologia categoriale può rappresentare soltanto l'ossatura degli eventi
architettonici che sono possibili in un determinato spazio di vita . Le
categorie agiscono a livello mentale ed emotivo , le topologie a livello
costruttivo-architettonico . L'interconnessione di categoria e topologia
determina il " modo " di fare architettura .
Nell'epoca classica operavano le categorie mentali che ritroviamo in Vitruvio :
distributio , statio , dispositio , ordinatio , symmetria , eurytmia , decor ,
ecc. , categorie che si possono racchiudere nella famosa triade vitruviana di "
firmitas - utilitas - venustas " .
Oggi ,
e le opere dell'architettura contemporanea lo confermano , operano altre
categorie . Bruno Zevi nel suo libro sul " linguaggio moderno dell'architettura
" , ha tentato una prima classificazione di queste nuove categorie . Esse sono
: 1) L'elenco come metodologia progettuale e risemantizzazione ; 2) Asimmetria e
dissonanze ; 3) Tridimensionalità antiprospettica ; 4) Sintassi della
scomposizione quadridimensionale ; 5) Strutture in aggetto , gusci e membrane ;
6) Temporalità dello spazio ; 7) Reintegrazione edificio-città-territorio .
Comunque , sia le categorie di Vitruvio che quelle ipotizzate da Zevi sono
soggette ad influssi epocali ed a remore storiche e tecnologiche .
Una
liberazione dell'Architettura dal tempo storico della produzione alienata può
avvenire soltanto con l'introduzione del tempo sovrastorico all'interno della
topologia categoriale . Soltanto una visione sovrastorica potrà condurre ad un
libero pensiero architettonico e ad un vero e profondo " fare " in Architettura
.
L'unica soluzione pensabile per la liberazione del fare architettonico è
l'introduzione consapevole e cosciente della categoria sovrastorica dell'amore
cristiano , la cosiddetta " agape " , nell'ambito della topologia categoriale .
La
fusione della teoria delle categorie e della teoria sovrastorica con la
topologia architettonica , all'insegna dell'amore , risulta attualmente la
prassi e la ricerca più seria e proficua per ottenere una buona ed armoniosa
Architettura .
MATERIA , ENERGIA , UOMO
Materia ed Energia
Uomo e Architettura energetica
Teoria dei Pulsori
Materia ed Energia
" Una
volta riconosciuta l'equivalenza tra massa ed energia , la divisione fra materia
e campo appare artificiosa e non chiaramente definita... Ciò che fa impressione
sui nostri sensi come materia è in realtà una grande concentrazione di energia
in uno spazio relativamente limitato . Sembra quindi lecito assimilare la
materia a regioni spaziali nelle quali il campo è estremamente forte " ( da
Einstein - Infeld : L'evoluzione della fisica ) .
Questo
punto di arrivo a cui è pervenuta la fisica contemporanea non deve essere
confuso con l'Energetismo e con la riduzione assoluta della materia all'energia
. L'Energetismo come propria ideologia di fondo sostiene il monismo
dell'energia e la riduzione di ogni sostanza ad energia ; tesi questa che fu
sostenuta da Helmoltz , Rankine , Ostwald a partire dall'ottocento e che tutt'oggi
vanta molti sostenitori .
La
differenza tra l'Energetismo e il punto di vista della fisica teorica odierna è
molto chiara : mentre il primo riduce tutta la materia , il mondo sensibile ,
all'energia , la fisica contemporanea sostiene che i due concetti di materia ed
energia sono riducibili a quello di " campo " .
La
materia , secondo le ultime scoperte di fisica , è costituita da particelle
infinitesime ( elettroni , protoni , ecc. ) che a loro volta sono costituite da
entità ancor più infinitesime ed incontrollabili che vengono chiamati " quark "
. A questo livello di realtà argomentare sulla materia e sull'energia come di
cose distinguibili risulta impossibile . Il ponte , la connessione tra materia
ed energia è data dalla " densità di campo " .
Einstein ha spiegato che oggi il termine materia significa per il fisico solo
una forte concentrazione di energia , cioè quelle regioni dello spazio
caratterizzate da un campo particolarmente intenso . Come la massa è una forma
di energia così ad ogni energia compete una certa massa .
La
domanda che sorge a tutti spontanea dopo queste considerazioni preliminari è la
seguente : in quale maniera e misura l'architettura contemporanea risulta
influenzata da tali rivoluzionarie teorie e scoperte della fisica ?
Personalmente io credo che , come per tutte le cose , ogni nuova teoria non fa
altro che dare consapevolezza a ciò che già esiste , si vive , ma di cui non si
ha ancora una piena coscienza . Fin dalle prime abitazioni dell'uomo esistevano
peculiari rapporti tra materia ed energia che ne determinavano l'Architettura in
funzione dell'ambiente .
Adesso
è necessario , per motivi di chiarezza , dare una prima definizione
architettonica di materia ed energia .
MATERIA ARCHITETTONICA : sostanza di cui è fatta l'Architettura sensibile e
che dà ad essa estensione e peso .
ENERGIA ARCHITETTONICA : capacità o forza atta a produrre un particolare
effetto ( climatico , estetico , ecc. ) in Architettura .
Queste
due definizioni di materia ed energia , grazie alla loro generalità , consentono
la correlazione dell'Architettura a tutto il progresso scientifico contemporaneo
. Le leggi della fisica contemporanea valgono , per analogia , anche per
l'Architettura : ciò comporta un notevole ampliamento dell'orizzonte
architettonico .
Per
Materia-architettonica si intende la tecnologia , i materiali ( legno ,
pietra , acciaio , ecc. ) presi in sé , indipendentemente da qualsiasi
correlazione e finalizzazione sistemica ambientale e funzionale .
Per
Energia-architettonica si intende le prestazioni che la tecnologia (
particolarmente nel settore impiantistico ) e le proprietà dei materiali (
colore , conduttività termica , tessitura , ecc. ) consentono nella
trasformazione di spazi e realizzazioni di particolari ambienti con peculiari
effetti microclimatici , estetici e simbolici .
Precisati , benché molto sinteticamente , la materia e l'energia architettonica
veniamo ora al nodo cruciale di questa feconda analogia tra l'Architettura e la
fisica atomica contemporanea : si tratta di determinare il concetto di " campo "
in Architettura , concetto generatore delle possibilità osmotiche tra materia ed
energia .
L'ipotesi fondamentale è la seguente : " è la funzione a creare in
Architettura la ' densità di campo ' " .
Ma che
cosa significa : la funzione crea la densità di campo ? e che si intende in tale
contesto per funzione ?
Per
Funzione-architettonica si intende ciò che condensa , agglutina , concentra
la Materia-architettonica per consentire lo svolgimento di una particolare
attività dell'uomo , finalità realizzabile solo con un uso appropriato e
corretto dell'Energia-architettonica .
Da ciò
risulta palese che la " densità di campo " è riferita al concetto di
Funzione-architettonica : quante più Funzioni-architettoniche si concentreranno
in un identico spazio , tanto più " densità di campo " si potrà riscontrare in
Architettura .
Il "
campo " , o Funzione-architettonica , risulta determinato quantitativamente
dalla Materia-architettonica e qualitativamente dalla Energia-architettonica .
Con
l'ausilio dei concetti operativi qui sopra esposti e delle analogie a cui si
accenna , chiaramente , un nuovo territorio dell'Architettura si manifesta in
attesa di più approfondite esplorazioni . Una nuova dimensione teorica illumina
l'Architettura : la Funzione-architettonica dell'Amore attende che un'Energia-architettonica
adeguata ad essa sprigioni la sua forza infinita , plasmando la
Materia-architettonica con un inconfondibile e sereno aroma . Alle future
generazioni di architetti l'ardito compito .
Uomo e Architettura energetica
L'uomo
è un sistema aperto che interagisce biunivocamente con il sistema ambientale ed
energetico circostante . Uomo come microcosmo che scambia mediante le leggi di
natura con il macrocosmo ambientale . La biosfera dell'umanità non può
prescindere per la sua sopravvivenza da una corretta visione ecosistemica . Mai
come oggi i problemi ecologici sono stati così rilevanti e preoccupanti .
L'uso
schizofrenico dell'energia , nelle sue varie forme , finalizzato ad inseguire un
processo industriale che pur di raggiungere i suoi traguardi dimentica troppo
spesso i reali bisogni dell'uomo , fisiologici e psicologici , crea sempre più
sovente quei famosi tumori urbani che ormai investono e colpiscono le maggiori
città del mondo , conducendole al soffocamento e ad una agonia lenta ed
incessante . La superficiale ricchezza prodotta dal denaro sta distruggendo la
profonda ricchezza che proviene dalla vita .
L'Architettura non può mancare a questo appuntamento difficile e impegnativo che
oggi l'attende : il ristabilimento di un equilibrio tra l'uomo e la natura .
" I
rapporti dell'uomo con l'ambiente esterno sono stati regolati nel tempo
principalmente dai seguenti fattori :
-
elementi oggettivi dell'ambiente : morfologici ( altimetria , clinometria , ecc. ) , naturalistici ( popolazione di piante e di animali ) , climatologici ( temperatura , umidità , piovosità , ventosità , insolamento , ecc. ) ;
-
esigenze soggettive dell'uomo per svolgere le proprie attività , dalle più semplice ed elementari alle più complesse e sofisticate : abitare , produrre , difendersi dagli agenti aggressivi esterni , svagarsi , coltivare attività religiose e spirituali , ecc. , attività che discendono dalle forme di organizzazione sociale e culturale del momento ;
-
mezzi tecnici a disposizione , derivanti sia dalla disponibilità effettiva in senso stretto ( energia , materiali , tecnologie , conoscenze od intuizioni scientifiche o metascientifiche ) sia delle invenzioni , scoperte , processi di connessione , di conoscenza , di deduzione , singoli o collettivi " (da Progetto ed Energia , V. Bacigalupi / C. Benedetti , ed. Kappa , 1980 , pag. 16)
Il
rapporto dell'uomo con la natura si presenta quindi delicato e complesso ; in
particolare il problema delle fonti energetiche e di un loro uso appropriato è
determinante per un corretto approccio con l'ambiente . Attualmente la civiltà
capitalistica si regge su fonti di energia non rinnovabili : petrolio , gas ,
carbone , che tendono irreparabilmente ad esaurirsi , essendo necessari per
rinnovarle i milioni di anni occorsi per trasformare in carbone o petrolio gli
organismi viventi . Inoltre queste fonti di energia sono estremamente
inquinanti e minano sempre più pericolosamente l'equilibrio ecologico della
natura . La loro convenienza nella realtà industriale è soltanto la loro
monopolizzazione .
Esistono , però , delle fonti alternative di energia che presentano una
disponibilità superiore , una impossibilità ad essere monopolizzate , una
possibilità a dare una parziale o totale indipendenza da ogni struttura
centralizzata o coercitiva , una maggiore libertà ed iniziativa creativa per
l'individuo .
" Le
caratteristiche determinanti delle fonti alternative di energia devono essere
infatti la disponibilità in ogni momento e per chiunque ; la economicità , in
termini di energia prodotta rispetto all'energia impiegata per il loro utilizzo
; il minimo impatto con l'ambiente circostante e soprattutto la rinnovabilità (
essere create , cioè , dalla natura in un ciclo continuo e in quantità tali da
soddisfare la richiesta ) " (da L'energia alternativa , P. Cella , ed.
Longanesi , 1979 , pag. 7) .
Alcune
fonti di energia rinnovabile alternativa sono : il vento , il sole , le serre ,
l'acqua , i rifiuti , il legno , ecc...
Una
breve digressione è da farsi per l'agricoltura , attività che è sempre dipesa da
fonti di energia e che oggi si trova al bivio , nella scelta tra l'energia
nucleare o le energie alternative ( solare , idrica , eolica , ecc. ) .
Speriamo che l'agricoltura ritorni all'attività che le è propria : la
trasformazione delle energie naturali . Altrimenti avverrà che l'accelerazione
del monopolio industriale condurrà inevitabilmente ad un tragico sfruttamento
delle terre per fini industriali , con ingenti danni per l'ecosistema .
E se
lo scopo dell'Architettura è di aiutare l'insediamento dell'uomo nella natura ,
creando delle condizioni favorevoli ed adeguate all'adempimento dei propri
bisogni ed attività , se sua finalità è di ottimizzare e soddisfare le esigenze
fisiologiche e psicologiche dell'individuo , allora non si può ritenere il
problema energetico ed ecologico come trascurabile ed inconsistente per
l'Architettura. Certo , come i vestiti sono per noi un intermediario tra
l'interno e l'esterno al pari della pelle che mantiene un equilibrio termico ,
così anche l'Architettura , l'involucro edilizio , può essere considerato come
una membrana permeabile selettiva capace di filtrare , selezionare , proteggere
dai diversi e mutevoli fattori ambientali .
Ma ciò
non basta , l'Architettura è anche altro . L'Architettura è energetica e
stabilisce un rapporto attivo con tutte le forze della natura . L'Architettura
energetica opera alle diverse scale , dall'unità abitativa alla dimensione
urbanistica , territoriale , per giungere poi gradatamente fino alla dimensione
cosmica : è lì che l'Architettura ritrova il suo intimo legame con la Natura ,
la sua ragione di essere . Pensare ad una Architettura energetica significa
credere in una Architettura cosmica , l'Architettura stessa che ha dato origine
all'universo .
E'
solo con questo grandioso respiro che si può ritrovare la forza di ricondurre
l'Architettura e l'uomo ad un equilibrato ed armonico rapporto con la Natura che
ci circonda e di cui siamo parte . La parte sta al tutto come il tutto sta
alla parte .
Teoria dei pulsori
Partendo dai concetti operativi di " Materia-architettonica " , "
Energia-architettonica " , " densità di campo " , " Funzione-architettonica " ,
e tenendo conto dei presupposti di una Architettura energetica fondata su fonti
di energia rinnovabili , si perviene ad una nuova visione dell'Architettura .
Il "
campo architettonico " è attraversato da fenomeni di condensazione e rarefazione
, interazioni di forze , che danno origine a processi morfogenetici . Questo
morfismo strutturale dello spazio avviene alle diverse scale : da quella
urbanistica fino alla cellula abitativa . Assialità e centralità orografiche ,
economiche , sociali , generano sul territorio le situazioni ambientali ed
urbane che è facile riscontrare in tutti i paesi del mondo .
In
sintesi , si può dire che questi campi di forza di origine antropologica
determinano nello spazio/tempo dei " pulsori " , ovvero delle
condensazioni di materia/energia architettonica e dei luoghi intermedi di
connessione tra i diversi " pulsori " distribuiti nello spazio . Con " pulsore "
si intende una entità-architettonica-animata , vibrante di vita molto attiva ,
piena di attività .
Per i
primi uomini il pulsore per eccellenza del loro abitare era il fuoco , il centro
della comunità che serviva a molteplici funzioni : riscaldare , cucinare ,
illuminare , difendere , ricordare il sacro , celebrare , sacrificare , ecc...
Il
pulsore è un condensatore di funzioni e di conseguenza di materia/energia .
Oggi un pulsore in una abitazione potrebbe essere dato da un polo energetico ove
confluiscano le seguenti attività : vedere la televisione , ascoltare musica ,
cucinare , riscaldarsi , ecc... I pulsori determinano la vitalità del sistema
architettonico .
Fino
ad ora la polarizzazione dell'Architettura è avvenuta in modo indistinto e
informe , e quando la si è attuata in un modo più consapevole e razionale è
rimasto un evento isolato e dimenticato (si pensi alla città dell'Aurora fondata
in India da Sri Aurobindo) .
Al
contrario bisogna invece individuare una " teoria dei pulsori " , attuare le sue
premesse , applicare i concetti pulsionali all'Architettura energetica .
Tenterò qui di delineare un primo schema teorico per l'individuazione di una
teoria architettonica dei pulsori .
Dunque
, in Architettura sia in fase progettuale che a livello empirico , reale , si
possono distinguere due tipologie molto generali di gruppi morfologici : i
gruppi plastici ed i gruppi elastici .
I
gruppi plastici sono caratterizzati da una prevalente stabilità , staticità
ed una accentuata avversione alla trasformazione : corrispondono a sistemi di
materia/energia/funzione-architettonica fondamentali per il compimento delle
attività da soddisfare nel sistema architettonico .
I
gruppi elastici sono caratterizzati da una prevalente flessibilità ,
mutabilità ed una spiccata predisposizione alla trasformazione : corrispondono a
sistemi di materia/energia/funzione-architettonica variabili per il compimento
delle attività da svolgersi nel sistema architettonico .
Ai
gruppi plastici appartengono i pulsori : coaguli spaziali non solo formali ma
anche funzionali . I pulsori possono anche essere chiamati " donatori "
perché forniscono di molteplici prestazioni lo spazio circostante ad essi . Si
può ben dire che nell'intorno del pulsore si attua una condensazione di attività
, di vita e quindi di amore . E' nei pressi dei pulsori che si riunisce la
famiglia , è nei pressi dei pulsori-urbani che si incontrano le persone e si
scambiano parole e gesti affettuosi , è nei centri urbani equilibrati ed
armonici che la campagna e la natura trovano la loro corretta sublimazione
antropomorfica .
Noi
stessi come persone , come esseri biologici , costituiamo delle " densità di
campo " , siamo dei pulsori senzienti dotati di spiritualità , delle
concentrazioni mobili estremamente efficienti di materia/energia . Noi e
l'Architettura energetica interagiamo come componenti omogenei nella stessa
natura , fondati entrambi sulla concentrazione e condensazione di
materia/energia . Pulsione vitale è l'essenza dell'uomo e pulsione energetica
è l'essenza dell'Architettura .
Progettare con la " teoria dei pulsori " significa dotare l'uomo fruitore dello
spazio di una grande libertà . Infatti , una volta stabiliti i pulsori , e
quindi assicurata la funzionalità dello spazio e la sua stabilità , sta all'uomo
di variare e di sfruttare la poliedricità funzionale dei pulsori per svolgere
liberamente e comodamente le sue molteplici attività nello spazio/tempo
disponibile .
Architettare non significa più creare e determinare soltanto un contenitore
formale e delle strutture funzionali asettiche di supporto . Architettare
significa oggi determinare i campi di energia funzionale architettonica ,
stabilire la topologia dei " pulsori " , e lasciare grande libertà al pulsore
dinamico uomo che potrà fruire di questi spazi estremamente funzionali ed
esteticamente validi .
Cade ,
in tal maniera , l'arredamento che cristallizza lo spazio vitale dell'abitazione
in una sala da museo . Non più il disagio dell'uomo e della civiltà in spazi
repressivi e totalitari ! L'Architettura torna alla naturalità concettualmente
: al pari delle fresche sorgenti che vitalizzano i verdi prati montani abbiamo
in Architettura " vitali pulsori " che attraversano armonicamente l'infinito
orizzonte della flessibilità dello spazio .
Ma ,
una sistematica ed efficace " teoria dei pulsori " congruente con il progresso
tecnologico odierno è ben lungi dal poter essere delineata in queste mie brevi
note ed osservazioni . Inoltre un approccio scientifico al rapporto
materia/energia in Architettura richiede lunghi studi ed approfondite analisi e
molta intuizione nel ricercare le analogie con le diverse discipline
scientifiche . Al lettore lungimirante auguro un buon prosieguo in questa
direzione .
LA STILISTICA ARCHITETTONICA
Fondamenti di Stilistica
Architettonica
Elocuzione e Amore
Linguaggio figurato e figure
retoriche
Fondamenti di Stilistica
Architettonica
La
Stilistica Architettonica è il complesso delle regole che servono ad
esprimere artisticamente il pensiero architettonico per mezzo della forma .
La
Grammatica dell'Architettura insegna a comporre e costruire correttamente .
La
Stilistica insegna invece a comporre e costruire artisticamente . La
Stilistica studia le forme architettoniche come mezzo per esprimere il
pensiero ed il " pathos " in modo bello ed efficace .
La
Composizione Architettonica è l'espressione delle idee collegate formalmente
intorno a una data funzione o tipologia .
La
FORMA è data dalle idee , dai sentimenti e dalle esigenze che bisogna ricercare
e collegare insieme con ordine .
La
FORMA ARCHITETTONICA è lo spazio vissuto antropologicamente .
Nella
percezione della forma concorrono :
-
l'Osservazione : applicazione dello spirito a qualche cosa che si vuole conoscere meglio ;
-
la Riflessione : sforzo del pensiero per rendersi ragione di ciò che si è osservato .
Lo
Stile è la particolare maniera che ciascuno usa nell'esprimere in forma i
propri pensieri .
Le
Doti di un buon stile sono :
-
Chiarezza - l'esprimere il pensiero in modo nitido e preciso .
-
Brevità - lo sfrondare il concetto degli accessori inutili .
-
Evidenza - il rappresentare le immagini nella forma più sensibile ed efficace .
-
Nobiltà - il temperare il proprio pensiero e dargli una attraente dignità .
-
Semplicità - l'evitare le ricercatezze e le gonfiezze di concetto e di forma .
-
Varietà - l'adattare la materia , la geometria , la forma alla diversità dei contesti .
Lo "
stile " si acquista con un lungo e costante studio . Chiunque vuole
acquistarselo cerchi , nel disegnare , di secondare la propria natura , di
progettare con sincerità quello che pensa e che sente profondamente nell'animo
suo , e di mettere in pratica , specialmente per la forma , le varie doti
dell'elocuzione in rapporto all'amore che tutto compenetra .
(
Nota : Nel capitolo sulla Stilistica Architettonica si fa preciso
riferimento al libro " Stilistica metrica e letteratura " di Emilio Garro da cui
, in particolare , sono state ricavate alcune definizioni , al testo sopra
citato si rimanda per ulteriori approfondimenti ).
Elocuzione e Amore
Un uso corretto dell'eloquenza, finalizzato ad un miglioramento della comunicazione e quindi alla facilitazione della trasmissione dei significati riposti nell'opera architettonica, è sinonimo di amore.
Le Doti dell'elocuzione sono principalmente: la Chiarezza , l'Armonia , l'Eleganza ; queste possono scaturire soltanto da una luminosa sorgente di amore. L'amore è il fondamento per una buona elocuzione , il principio vitale dell'eloquenza architettonica .
LA CHIAREZZA
La 'chiarezza' dell'elocuzione architettonica consiste nel fare in modo che i pensieri componenti l'Architettura siano compresi subito e pienamente da chi percepisce e fruisce. (L'ambiguità, ossia il doppio senso, è contraria alla chiarezza).
La chiarezza dell'elocuzione architettonica si ottiene usando Purezza e Proprietà di linguaggio .
Purezza
Per 'purezza' dell'Architettura si intende che le forme architettoniche devono appartenere all'uso vivo e buono dell'ambiente/contesto in cui si progetta e costruisce. La purezza è offesa da: barbarismi, arcaismi, neologismi, provincialismi e solecismi.
Barbarismi : sono forme di architetture straniere usate senza bisogno nel proprio contesto (i latinismi e gli ellenismi sono più propriamente classicismi , provenendo da architetture classiche = eccellenti , perfette );
Arcaismi : ( da arcàios = antico ) sono forme antiche non più usate o usate adesso con diverso significato;
Neologismi : sono forme nuove introdotte nella nostra Architettura senza necessità, essendovi già la forma corrispondente; se la forma non vi è ( quando si tratta di nuove funzioni o tecnologie ) il neologismo è buono e conviene usarlo;
Provincialismi : o idiotismi , sono forme proprie dell'architettura di qualche provincia in falsa imitazione;
Solecismi : ( ( da Sòloi , città della Cilicia dove il greco veniva parlato scorrettamente ) errore , grave improprietà di morfologia e sintassi .
Per quanto riguarda le forme architettoniche che cambiano di significato occorre dire che la geometria è il corpo della forma , l'anima è il significato , ed entrambi risentono dell'azione del " tempo " .
Ad esprimere cose ed idee nuove il popolo crea di rado forme nuove ; comunemente ricorre a quelle in uso modificandone il contenuto .
Proprietà
Per 'proprietà' del linguaggio architettonico si intende che le forme devono ' significare esattamente ' il nostro pensiero. Essa si ottiene evitando ciò che la offende e osservando ciò che la favorisce. La " proprietà " dell'elocuzione architettonica si offende :
per Difetto , quando si adopera per esprimere il pensiero architettonico una forma generica o un sistema formale che non traduce pienamente il concetto, risultando così manchevole;
per Eccesso , quando ci si esprime in maniera complicata senza ragione;
per Contraddizione , quando si usano forme che indicano idee discordanti.
La proprietà è favorita dal buon uso dei Sinonimi e dallo studio della " nomenclatura " e delle Etimologie .
I Sinonimi sono forme che hanno un significato fondamentale comune , ma differiscono nei particolari;
Gli Omonimi sono forme uguali come significanti ma diverse nel significato;
I Doppioni sono forme di due significati , l'uno di uso dotto , l'altro più popolare;
La Nomenclatura è il complesso delle forme proprie di una scienza costruttiva, di uno stile o delle parti di un oggetto architettonico;
L'Etimologia di una forma architettonica ( da ètymos = vero , Logos = discorso ) è la scienza che ricerca l'origine ed il vero senso delle forme.
La Convenienza ( dote affine alla proprietà ) consiste nell'adattare le forme ed i sistemi formali alla materia, al tempo, al luogo, alle persone del componimento architettonico.
L'ARMONIA
L'armonia nell'elocuzione architettonica è quel gradevole aspetto che le forme, unite bellamente in schemi compositivi, danno a chi fruisce ed osserva l'opera. L'amore è la legge dell'armonia.
Fin dall'antichità l'uso della simmetria , dei rapporti geometrici , dei sistemi proporzionali e di innumerevoli accorgimenti visivi hanno consentito la realizzazione euritmica ed equilibrata dell'Architettura .
L'armonia scaturisce da una visione sistemica dell'Architettura, per cui la parte sta al tutto come il tutto sta alla parte, al pari di un organismo vivente della natura.
L'ELEGANZA
L'eleganza dell'elocuzione architettonica consiste in una speciale grazia o leggiadria che rende bello , nobile , attraente un'opera architettonica . Rifugge dall'artificio, volendo spontaneità e trasparenza .
La cura delle doti dell'elocuzione può concorrere ad ottenere l'eleganza, ma essa dipende in massima parte dal ' buon gusto ' e dal ' buon senso ' dell'architetto .
In particolare si acquista eleganza con l'usare nella progettazione , malgrado l'utilizzo di computer e tecnologie , " naturalezza " , " varietà " e " semplicità " .
Linguaggio figurato e figure
retoriche
Il
Linguaggio proprio esprime semplicemente e direttamente il pensiero , quello
figurato lo esprime per mezzo di immagini (figure) .
Il
linguaggio figurato è di due specie : traslati e figure :
-
i Traslati (o Tropi) sono modi figurati in cui le forme trasportano ( transfero , translatum ) il loro significato naturale ed un altro di relazione :
-
le Figure sono modi di espressione in cui le forme mantengono il significato naturale ma esprimono , secondo la collocazione e le permutazioni dei sistemi formali , i sentimenti e la commozione dell'animo .
I
principali traslati sono tre :
-
la Metafora : ( meta = oltre e fero = trasporto ) figura retorica per la quale si trasporta una forma dal senso proprio a un senso figurato ; si fonda sopra una relazione di " somiglianza " ;
-
la Metonimia : ( metonumia = sostituzione di nome ) si ha quando si sostituisce la forma della causa a quello dell'effetto o viceversa , e si fonda sopra una relazione di dipendenza ;
-
la Sineddoche : ( sun-ek-dochè = compressione ) si ha quando si usa una forma che comprende un significato maggiore o minore di un'altra con cui ha relazione di ' contenenza ' .
Esistono inoltre altri traslati , tra cui l'Allegoria risulta affine alla
metafora e l'Antonomasia , l'Iperbole e la Litote risultano affini alla
sineddoche :
-
l'Allegoria ( àllo = altro e agorèo = parlo , dico un'altra cosa ) è una metafora continuata , sotto un significato ne adombra un altro ;
-
l'Antonomasia ( antonomasìa = scambio di nome ) consiste nell'adoperare una forma comune invece di una forma propria , o viceversa ;
-
l'Iperbole ( uperbolè = esagerazione ) si ha quando si accresce l'idea oltre il verosimile ;
-
la Litote ( litòtes = attenuazione ) è l'opposto dell'iperbole e si ha quando si mitiga l'idea formale .
Può
essere considerata un translato anche l'Ironia ( eironèia = derisione ) con la
quale si intende significare il contrario di quanto si raffigura . Più acre
dell'ironia è il Sarcasmo ( sarkàro = strappo le carni ) che aggiunge lo scherno
.
Le
figure retoriche sono espressioni di particolari atteggiamenti del pensiero
in certe condizioni di animo . Differiscono dai traslati perché in esse non
cambia il significato delle forme architettoniche . Le principali figure
retoriche possono dividersi in vari gruppi :
-
Interrogazione , Esclamazione , Imprecazione ;
-
Dubitazione , Preghiera , Apostrofe ;
-
Personificazione ( prosopopèa ) , Ipotiposi ( da upotùposis = rappresentazione ) ;
-
Antitesi , Perifrasi , Similitudine o Paragone ;
-
Sospensione , Reticenza , Preterizione ;
-
Ripetizione , Raddoppiamento , Gradazione ( progressione di idee ) , Polisindeto ( legato molteplicemente , ripetizione della stessa congiunzione ) , Asindeto ( mancanza di collegamento , soppressione della congiunzione ) ;
-
Parallelo , Chiasmo ( incrocio , due espressioni concettualmente parallele si dispongono in ordine inverso ) ;
-
Eufemismo ( da euphèmi = dico bene , buona espressione ) .
Esistono inoltre altre figure retoriche che per motivi di completezza preferisco
enumerare , benché molto sinteticamente . Esse sono : Anacoluto ( sconnesso ,
non corrispondente ) , Anastrofe ( inversione ) , Antistrofe ( il voltarsi dalla
parte opposta ) , Apocope ( troncamento ) , Crasi ( mistura ) , Diallage (
conciliazione ) , Diastole ( dilatazione ) , Dieresi ( separazione ) , Elisione
( l'atto e l'effetto dell'elidere ) , Ellissi ( mancamento ) , Enallage (
permutazione ) , Ipallage ( cambiamento ) , Iperbato ( trasposizione ) ,
Paragoge ( derivazione , indugio ) , Sillessi ( compartecipazione ) , Sistole (
contrazione , anche sineresi ) , Tmesi ( il tagliare ) , Zeugma ( aggiogamento )
.
Risulta chiaro che un adeguato ed opportuno approfondimento dei significati
delle figure retoriche consentirà agli architetti il recupero , per analogia ,
di molteplici concetti operativi da utilizzare consapevolmente durante la
morfogenesi dell'opera architettonica e durante l'intervento nella progettazione
computerizzata della topologia categoriale sovrastorica .
In tal
maniera sarà più facile rendere esatta e coerente l'espressione architettonica
all'insegna dell'amore .
CONCLUSIONI
Conclusioni
L'architetto non può prescindere dal principio dell'amore né può rifiutarsi , in tale società capitalistica , di assumere un ruolo attivo di lievito per la costruzione di un nuovo modo di concepire la coesistenza e la vita .
Un'architettura , impregnata di amore , nel suo processo di liberazione non può fare a meno di considerare i contributi provenienti dalla teoria sovrastorica e dalla teoria categoriale . Inoltre , a tale apporto teorico bisogna abbinare uno studio scientifico sull'interazione tra materia ed energia in architettura . Infine , è necessaria una stilistica dell'architettura fondata sull'amore .
Spero che con la consapevolezza di tale prospettiva cristiana non tardino a manifestarsi positive trasformazioni in questa complessa ed importante attività progettuale dell'uomo .
Carlo Sarno
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