Bruno Zevi
Dell'interpretazione dello "spazio"
architettonico
... Qual
è il contenuto dell'architettura ? Qual è il contenuto dello spazio ?
Nelle fotografie non c'è nessun contenuto, ma nella realtà dell'immaginazione
architettonica e nella realtà degli edifici, il contenuto c'è: sono gli uomini
che vivono gli spazi, sono le azioni che in essi si estrinsecano , è la vita
fisica, psicologica, spiritual che in essi si svolge.
Il
contenuto dell'architettura è il suo contenuto sociale...
...Se
incentriamo l'attenzione sugli spazi interni dell'architettura e
dell'urbanistica, apparirà manifesta l'indissolubilità del problema sociale e
del problema estetico. E' bella una autostrada senza automobili? E' bella una
sala da ballo senza coppie che danzino?...
...L'interpretazione spaziale non è una interpretazione che contende il passo
alle altre, perché non si svolge sullo stesso piano. E' una super-inerpretazione
o, se volete, una sotto-interpretazione; più esattamente, non è
un'interpretazione specifica come le altre, perché dello spazio si possono dare
interpretazioni politiche, sociali, scientifiche, tecniche, fisio-psicologiche,
musicali e geometriche, formalistiche... L'interpretazione spaziale costituisce
l'attributo necessario di ogni possibile interpretazione, se questa vuol avere
un senso concreto, profondo, comprensivo in tema di architettura. Offre
perciò l'oggetto, il punto di applicazione architettonico ad ogni possibile
interpretazione dell'arte, e ne condiziona la validità...
...In
architettura contenuto sociale, effetto psicologico e valori formali si
materiano tutti nello spazio. Interpretare lo spazio significa perciò
includere tutte le realtà di un edificio...
Ogni
interpretazione che non parta dallo spazio è costretta a stabilire che uno
almeno degli aspetti dell'architettura sopra elencati non ha valore, a lasciarlo
fuori, a scegliere a-priori un settore su cui fissare l'attenzione; in
particolare, le interpretazioni volumetriche e decorative, quali si conducono
abbondantemente tuttora, escludono dalla critica tutto il contenuto sociale
dell'architettura.
A questo
punto, non interessa di stabilire i rapporti di identità o di distinzione che
intercorrono tra contenuto sociale, effetti psicologici e valori formali.
Chi
ragiona dell'uomo in termini di sezionalismo intuitivo, logico, pratico, etico
senza poi passare dalla utile distinzione teoretica all'unità vivente ed
organica, alla circolarità tra questi elementi nella cui simbiosi si esalta la
vitalità umana ed artistica, potrà accontentarsi di constatare l'identità
dell'oggetto spaziale delle tre classi interpretative, e poi continuare nel
campo prescelto - sociale, tecnico, fisio-psicologico, formalista - con l'unica
avvertenza di ricordare la gerarchia dei valori architettonici, in nome della
quale queste interpretazioni divengono anzitutto sociale-spaziale,
tecnico-spaziale, fisio-psicologico-spaziale, formalista-spaziale.
Chi
invece si inoltra nella più complessa indagine dell'unità organica dell'uomo e
dell'architettura, sa ormai che il punto di partenza di una visione integrata,
comprensiva dell'architettura è quello dell'interpretazione spaziale, e
giudicherà ogni elemento che va nell'edificio sul metro dello spazio...
FONTE : Saper Vedere l'Architettura , di Bruno Zevi , Einaudi, 1948. Tratto dal capitolo "Dell'interpretazione dello spazio" pag. 147-151.
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