domenica 21 luglio 2019

ARCHITETTURA ORGANICO - IBRIDA, di Alberto Mei Rossi



ARCHITETTURA  ORGANICO - IBRIDA


 di Alberto Mei Rossi


 
 

 
Ho deciso di numerare i capoversi di questo articolo, che ci porterà al raduno mondiale degli architetti organici che si terrà il 1 luglio 2013 a Firenze.
Inizierei con una citazione da un libro uscito di recente,  scritto con maestria dalla storica Elena Percivaldi, perché espone un suo interessante ragionamento che si connette  con il “medievalismo” che fu una delle matrici dell'architettura organica.
 
”.la parola “gotico” indica l'arte prodotta nei secoli centrali del Medioevo, che fu accusata dai padri del Neoclassicismo,e dell'arte utile alla ragione di essere brutta e deforme, barbara e irrazionale. Non a caso il termine deriva dal popolo germanico dei goti, che  saccheggiò Roma e causò il crollo dell'impero romano.
Oggi, se pur si accetta ancora la definizione dei Medioevo come “età di mezzo” e dunque transizione tra mondo antico e quello moderno,  non si è più disposti ad accettarne il corollario dispregiativo e denigratorio che lo vuole un periodo di regressione della civiltà, dell'arte e del pensiero della storia d'Europa. La maggior parte degli studiosi, al contrario, considera oggi il Medioevo come la base della nascita dell'Europa moderna, un Europa di popoli autonomi e politicamente definiti, ma al tempo stesso ben consci di appartenere a un'entità politico-culturale, religiosa e sociale più ampia, che aveva come denominatore comune lo stesso sistema di valori e gli stessi fondamenti religiosi. Basti dire che il termine stesso  europeenses ( “europei”) nacque  nell'VIII secolo, in pieno Alto Medioevo, per definire le truppe franche che alla guida di Carlo Martello sconfissero gli arabi nella celebre battaglia di Poitiers (732): un chiaro segno di un'identità che andava nascendo e configurandosi in contrapposizione a un'altra, considerata aliena e apportatrice di un mondo e di valori opposti.”
Op. citata - Elena Percivaldi, “La vita segreta del medioevo”, Newton Compton.
 
 
 
1)
L'opera di Wright segna il passo, il passo del tempo, luoghi e temporalità diverse. Il medioevo, non fu solo un tempo scandito da avvenimenti specifici,  ma fu anche una temporalità con caratteristiche uniche ed  interessanti perché  dichiaravano  l'indipendenza dall'impero e si affrancavano dai codici “architetturali” di Roma, cioè i codici “classici”,  anche se  nelle pieghe delle pagine scritte dagli architetti romani ( Vitruvio) troviamo insegnamenti degni dell'architettura bio-organica, insegnamenti che forse furono raccolti da precedenti saggi che loro chiamarono “Druidi”, che nulla hanno a che fare con il “druidismo” una inutile retorica che tenta in modo accademico di riproporre “il buon selvaggio”. Fu uno dei grandi equivoci del “classicismo” e del neoclassicismo.
 
2)
In quel periodo molti libri scomparivano, altrettanta conoscenza andava perduta, molto venne bruciato, tanto di ciò che fu costruito non è mai arrivato a noi. Prima era accaduto qualcosa che venne "coperto", fu il periodo dei celti. Concepire la casa in modo organico significa entrare in una temporalità del tutto diversa! Andrei oltre: significa creare un'altra "temporalità", dopo aver compreso, le caratteristiche della temporalità organica.

3)
C'è un fatto  da comprendere!  Sei organico, se nessun accademico è in grado di capire i tuoi disegni: e quanto mai oggi io ne sono estremamente contento. Altro fatto importante, non esiste la carriera dell'architetto organico, “perché quella è l'architettura organica, è lei a sceglierti”.

4)
Il pezzo tratto dal libro  della Storica,  conferma anche i ragionamenti fatti dai padri dell'architettura organica, che consideravano il medioevo come fonte di ispirazione, dove nessun sistema “classicista ed accademico poteva “nutrirsi”.

5)
Oggi l'accademia non lavora più su forme classiche ma ha peggiorato la sua condizione; scimmiotta il modernismo più deleterio in contesti, dove è evidente che modifiche di contesto, si traducono nel  mancato funzionamento del sistema urbano. Spesso si  palesano progetti fatti con furibonda isteria  in cui,  anche la logica ne sarebbe “imbarazzata”.

6)
Architettura organica non significa modernismo e non significa divieto di forme antiche in mappa. Se una  configurazione suggerita da Vitruvio fa funzionare meglio una città, perché negarla in nome di un esibizionismo da “archi-star”? Archi-star?
No grazie.

7)
L'interconnessione tra futuro dell'architettura e futuro della civiltà, in  relazione alla sua capacità di integrarsi nelle risorse è la risposta dell'architettura organica o bio-organica al cosiddetto e stancante motivo retorico del “depauperamento” delle risorse naturali.
Così possiamo stratificare un nuovo manifesto; usando un termine caro alla biologia: IL MANIFESTO DELL'ARCHITETTURA IBRIDA.
 
8)
Mi sono accorto che nelle città manca l'attenzione all'uomo ma non come la intendevano nel rinascimento e né come la intendevano nel medioevo. Il medioevo vedeva l'artigianalità costituire il tessuto delle città e dei manufatti, con una sofisticatezza paragonabile all'industria moderna. Questa attenzione può essere riposta attraverso la realizzazione di involucri intermedi realizzati  in base al suggerimento che la natura stessa ci pone. Qualcosa che sia intermedio tra  “natura-uomo-città moderna-città antica- armatura urbana. Ed ecco che nascono i 7 principi dell'architettura “ibrida” che mi stanno “regalando” delle soddisfazioni nelle ultime settimane in cui li ho sperimentati.
 
1)      Sia presente una struttura formale
2)      La facciata e la costruzione si separano
3)      La separazione genera affrancamento della forma
4)      La separazione consenta innesti strutturali nuovi
5)      L'involucro è bio-energetico ( eco-compatibilità)
6)      Esistono più livelli di separazione o unificazione
7)      La separazione in altezza generi un doppio guscio.
 

9)
Sento parlare saccenti esperti di eco-sistemi, quando i codici di base, ce li ha forniti: prima la cultura celtica e poi il medioevo, semplicemente considerando il fatto che i materiali con cui si costruivano basiliche e cattedrali, erano appartenenti al luogo ( non più di  300 km di distanza dalla cava di pietra)
Basta pensare alla “Sacra di San Michele", costruita modellando la roccia fino ad elevare gli involucri con archi rampanti e di  sesto acuto, e con conci che non potevano che appartenere alla stessa roccia sui cui si ergeva!

10)
La polemica, sull'utilizzo di moderne tecnologie che accelerano il trasporto di merci ci fa entrare in un discorso sulla eco-compatibilità di certi interventi invasivi di comunicazione “terrestre” semplicemente considerando, l'economicità del mezzo; si è visto che l'aereo, non sarebbe più molto economico e lo si vorrebbe sostituire con treni ad alta velocità,  che fino  a quando riguardano il trasporto di persone, rientrano nelle necessità di aggregazione mondiale di cui l'uomo fa parte e di cui ha bisogno, per sua natura,  ma quando diventa occasione nata da pura speculazione bancaria, diviene “il problema”.
 
11)
Gestire l'economia e l'ecologia, su modelli matematici, è una modalità estremamente “castrante” perché, è  come cercare di costruire una cattedrale con scalpellini privi di mani, ci posso pensare ma la manina che lavora la pietra del posto dov'è?

12)
Questo pianeta è costellato di saccenti figuri che credono di sostituire, la storia e la procedura organica, con cui  è necessario stratificare una nuova civiltà “compatibile”.
 
13)
L'insegnamento dei celti, che attraversa  i secoli e si nutre di medioevo per poi sfociare in questa nostra nuova era iniziata nel 1936 con la “costruzione di una casa compatibile con un torrente, è la matrice cui fare riferimento per lavorare in simbiosi con la natura,  e per non essere spazzati via dalla stessa e quindi dalla storia. Forse si è capito che sono neo-positivista; ma questo per coloro che vivono e si nutrono di termini e di “ismi”; io dico semplicemente, affranchiamoci definitivamente dalle “accademie” e dagli “ordini”. Intanto raduniamoci il 1 luglio 2013 per il ritrovo biennale degli architetti organici.!!






       



Fonte :  scritti, appunti e riflessioni dell'architetto organico Alberto Mei Rossi :  e-mail   progetti@codicearchitettura.com  , website  www.archiram.com ; www.archilogis.com ; www.codicearchitettura.com  



















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