Paolo Soleri
La Città a immagine dell'Uomo
La città
dell'uomo compassionevole, l'uomo che per definizione evolve se la vita è vista
come la trasformazione della materia nello spirito, la città amabile, è la
Civitas Dei se è dal suo intercedere che l'uomo mutante è a pieno titolo
l'uomo che agisce per amore. Inoltre, poiché la città amabile non è una cosa
arida e assopita, essa è anche la città della "visione".
La città
amabile è allora l'unica città promettete per la specie, dal momento che è
l'unica città che può offrire la realizzazione personale. Se, inoltre, la città
è la culla delle spinte culturali e di civilizzazione, come pare ci dica la
storia, allora la desiderabilità della Civitas Dei diviene un imperativo.
L'unico sentiero nella foresta del futuro che condurrà l'uomo nella luce della
grazia.
La
Civitas Dei , la " Città dell'Amore ", non può ignorare nessuna delle due
marchiature, quella genetica e culturale. In un caso il religioso tenderebbe a
influenzare il genetico, nel senso che c'è un campo in cui una tendenza può
diventare un "istinto" e l'uomo diverrebbe istintivamente più compassionevole,
trasformando se stesso in una specie più amorevole. Il secolare tenderebbe al
culturale, procurando più conoscenza e creatività all'uomo.
La
risultante del compassionevole e del "visionario" sarebbe l'estetogenesi del
mondo esistente, la creazione trans-biologica della realtà risultante dalla
fiducia combinata della spiritualizzazione genetica (amore, teleologico) e della
metamorfosi culturale (conoscenza, ontologico).
C'è
qualche differenza tra lo scopo della città e lo scopo della Chiesa cattolica
(universale)? Essi coincidono. In un senso molto fisico, la città è la Chiesa,
un luogo di venerazione perché essa è il luogo in cui l'evento più alto di
questa terra, l'uomo, sta combattendo il prezzo della paura, dell'ignoranza,
dell'inganno, dell'odio, della disperazione e dell'indolenza.
C'è una
contraddizione, e se c'è dove è, tra il carattere austero della sopravvivenza
del più adatto, che raffigura l'animale vincente come il più forte, il
massimamente astuto, ma non certo il più amabile, e il mutante più adatto a
risiedere e alimentare la Civitas Dei ?
Dal punta
di vista economico l'uomo potrebbe dovere inchinarsi a Homo Sapiens e all'Homo
creator e mantenere l'Homo oeconomicus nella sua posizione strumentale, di
supporto.
Politicamente l'uomo potrebbe dover calibrare il suffragio universale così
da realizzare l'unica vera società democratica in cui l'autorità è totalmente
separata dal potere, e il potere è esercitato sotto la guida della conoscenza su
cui l'autorità è basata. (Autorità come potere persuasivo non come potere
coercitivo).
Moralmente, noi potremmo dover raggiungere una chiara comprensione della
differenza tra l'essere pio e l'essere compassionevole e del perché uno potrebbe
contraddire l'altro. Ontologicamente, noi ci schieriamo meglio nella lotta tra
ciò che alimenta la vita dello spirito e ciò che non lo fa, in quanto uno si
muove con l'estetogenesi del reale, mentre l'altro è oscurantismo.
TRASFIGURAZIONE
A tutti i
livelli, lo stimolo per la sopravvivenza e l'idoneità non è l'acquiescenza ma
l'intensità e l'impegno, e la sopravvivenza-idoneità deve contare non sulla
conservazione (scorpione) ma sulla trasfigurazione (uomo-spirito). Inoltre,
fallire in una di quelle significa contaminare il mutante che può
spiritualizzare l'universo fisico, non significa realizzare la Civitas Dei.
Riuscire è in ogni caso un viaggio quasi senza fine nel futuro, una volta che
tale futuro è almeno indicato dall'oscuro brancolare della biogenesi e dai primi
passi incerti dell'omogenesi.
ASSUNTI
1.
Conseguente al fortuito o divino innescarsi della vita, l'universo di
massa-energia è nel processo di effemeralizzare se stesso nello spirito.
2.
Intrinseca a questa metamorfosi di massa-energia in spirito è la sempre
crescente complessità dei sistemi che proseguono la trasformazione.
3. Il
meccanismo spaziale di mettere di più nel meno tenendo conto dell'incremento di
complessità, è il processo di miniaturizzazione.
4. Su
questa terra, la struttura più comprensiva che incarna il divenire della
spiritualizzazione è la città.
CONSEGUENZE
A. Di
conseguenza la città, "macchina" di spiritualizzazione, è rigorosamente
governata dalle regole fisiche energetiche di complessità-miniaturizzazione.
B. Tra le
molte alternative offerte all'uomo contemporaneo, la città complessa
miniaturizzata è la meno facoltativa, essendo obbligatoria per lo spirito della
terra.
C. Questa
città è un imperativo sociale, politico, economico, morale, culturale e sotto la
pressione demografica è anche una necessità di sopravvivenza.
D. Ciò
contraddice la maggior parte delle nostre priorità e demitizza l'uomo pratico,
in quanto i suoi paradigmi sono fallimentari. L'uomo reale è l'uomo dello
spirito.
QUINDI, PER L'UOMO REALE, LA CITTA' E' LA CIVITAS
DEI .
FONTE : Itinerario di Architettura . Antologia dagli scritti di Paolo Soleri , a cura di Kathleen Ryan , Jaca Book , Milano 2003.
Vedi anche sul Portale l'articolo sull'Autore : Paolo Soleri (1919) , Architettura come Ecologia Umana
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