GIULIO DE LUCA
Maestro dell'Architettura Organica Italiana ( 1912-2004 )
Giulio De Luca è nato a Napoli nel 1912 . Dopo una preparazione artistica in scultura si è laureato in
Architettura a Napoli nel 1934. Dapprima Titolare della Cattedra di Elementi di
Architettura e Rilievo dei Monumenti e direttore del Seminario di Urbanistica,
poi docente Ordinario di Progettazione presso la Facoltà di Architettura di
Napoli.
Dopo
la deportazione in Germania per motivi politici, durante la II° guerra
mondiale, ed il ritorno in patria, si dedica con entusiasmo e
competenza alla ricostruzione post-bellica con una intensa attività
progettuale accompagnata ad una particolare attenzione al rinnovamento
dell'insegnamento nelle Facoltà di Architettura.
De
Luca struttura il percorso formativo in tre periodi: il primo a
carattere formativo, il secondo professionale e specializzato, il terzo
di sintesi. Nella prima fase l'insegnamento è costituito da tre
direttrici preferenziali: quella scientifico-tecnica, quella
umanistica, e quella artistica comparativa. Nel secondo periodo,
terminata l'acquisizione nozionistica e la preparazione umanistica, la
preparazione degli studenti dovrebbe affrontare questioni tecniche e la
composizione. La fase conclusiva della formazione dovrebbe, infine,
portare all'elaborazione completa di un progetto architettonico.
(tratto dall'art. di G. De Luca : Sulla riforma dell'insegnamento nelle
Facoltà d'Architettura, Metron N°9, 1946, pag. 71-76).
Nel dopoguerra Giulio De Luca ha fatto parte dell'A.P.A.O. ,
l'Associazione Per l'Architettura Organica fondata da Bruno Zevi nel 1945, ed
ha promosso un rinnovamento dell'architettura italiana ed in particolare
meridionale, contro il monumentalismo e classicismo accademico allora imperante
. La sua architettura organica si sviluppa dai principi del funzionalismo, che integra e
supera poeticamente con una appassionata ricerca linguistica caratterizzata da un
plasticismo dinamico libero su cui si innesta la matrice organica, esaltando
il rapporto con l'ambiente e lo spazio antropizzato.
Il professore Giulio De
Luca ha formato con la sua didattica innovativa generazioni di
studenti all'architettura organica contemporanea, tra cui si ricordano Antonio Sarno e
Aldo Loris Rossi .
Tra le opere ricordiamo : Teatro all'aperto "Arena Flegrea" alla
Mostra d'Oltremare in Napoli , 1938-39 ; Concorso vinto nel 1954 per la
realizzazione della nuova Stazione Centrale di Napoli (insieme a Carlo Cocchia ,
Bruno Zevi , Luigi Piccinato , Giuseppe Vaccaro , Pier Luigi Nervi ed altri) ;
Nuovo ospedale Domenico Cotugno (1955-58) a Napoli ; Rione INA-Casa " La
Loggetta " con Chiesa parrochiale a Napoli ; edificio per la
balneo-fango-terapia per le Terme di Agnano ; l'Albergo a Punta Molino , Ischia
, Napoli (1962-64) ; il Terminal della Circumvesuviana in Corso Garibaldi
(1972-75 , in collaborazione con Arrigo Marsiglia) .
Cinema , ristorante , bar , sala da ballo sulla spiaggia in Versilia ,
Toscana , 1947.
Scrive Giulio De Luca nel 1947 del suo progetto di Cinema in
Versilia :
"
...Quando fui chiamato a progettare questo impianto di cinematografo
con annessi ristorante bagno e terrazza per il ballo sulla
spiaggia della Versilia, recatomi sul posto, mi resi immediatamente
conto che in un ambiente già totalmente pregiudicato da un'edilizia
balneare assolutamente caotica, a meno che non si voglia intendere per
carattere la banalità spinta a sistema, o l'arbitrio alla 900, in una
tale edilizia occorreva portare una nota che suonasse come una sveglia,
che rappresentasse un esempio di quel che potrebbe essere una spiaggia,
qualora gli elementi forma e colore fossero opportunamente giocati
. Io vedevo tutta la spiaggia animata da una vibrante parete di
tendoni ed elementi colorati, sfolgorante al sole. Immaginate una
lunga distesa di spiaggia a perdita d'occhio, e su di essa, in un
susseguirsi monotono e arido, baracche, baracche e
baracche. Immaginate questa lunga distesa animarsi d'un
tratto di colori vivaci, quali il nostro sole mediterraneo può
sopportare, contrastanti con l'azzurro del mare e del cielo, come
pennellate violente legate insieme da un sottofondo di bianco.
Immaginate una architettura in movimento, ed avrete delle masse vive,
vibranti al vento, varie col variare delle luci. Non mi era dato
purtroppo di poter trasformare tutto il lido. Solo un modesto
edificio dovevo progettare. Ho voluto che esso fosse una forma in
movimento fermatasi un istante, e quasi in attesa di fuggir via.
Ho voluto che esso rappresentasse una squilla anche per il
colore. Lo spazio a mia disposizione era poco, e le richieste del
committente molte : cinema, ristorante, caffè, terrazza per ballare,
stabilimento balneare. Tutto questo ho cercato di riunire insieme
in un unico complesso che fosse una specie di involucro murario
racchiuso intorno ad uno spazio la cui forma fosse rigidamente
determinata dalla funzione. Su tutto ho cercato di gettare un
soffio di poesia. Tale edificio si deve intendere pertanto più
come un sogno di poeta che come il ragionamento di un puro tecnico ..."
. Giulio De Luca .
Albergo a Punta Molino , Ischia ,
Napoli , 1962-64 .
Fonti :
- Rivista METRON , N°9 - 15 , Editrice Sandron , Roma , 1947 .
- Catalogo Bolaffi dell'Architettura Italiana 1963-1966 , a cura di Pier Carlo Santini e Giuseppe Luigi Marini , Giulio Bolaffi Editore , Torino , 1966 .
- Tesi di Dottorato (2006) di Barbara Bertoli, Università degli Studi di Napoli Federico II° :
GIULIO DE LUCA 1912-2004 , sperimentazioni successi e fallimenti tra razionalismo e organicismo www.fedoa.unina.it/1638/1/Bertoli_Storia_dell_Architettura_e_della_Citta.pdf
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