lunedì 22 luglio 2019

Luigi Piccinato (1899-1983) maestro dell'Urbanistica Organica Italiana



LUIGI  PICCINATO
Maestro dell'Urbanistica Organica Italiana   (1899-1983)      
   
           
 
 


«...Non più la città murata contrapposta alla campagna, la città che impone enormi spese e non produce, la città fine a se stessa e che in sé si conclude, ma nuove forme urbane aperte e decentrate, ragionevoli ed equilibrate con la loro funzione...Una città indissolubilmente legata al suo territorio.... Frank Lloyd Wright ha avuto il coraggio di esaminare a fondo la situazione urbanistica mondiale . Occorre vedere la regione-città , la provincia-città , la nazione-città... la città è un organismo vivente... »   Luigi Piccinato

 


Luigi Piccinato nasce a Legnago (Verona) nel 1899. Si laurea in Architettura a Roma nel 1923 ; libero docente di urbanistica dal 1937, ha insegnato alle Università di Napoli , Venezia e Roma , ed all'estero in varie università ha tenuto corsi .
Tra i principali protagonisti del dibattito urbanistico e architettonico sviluppatosi in Italia e a livello internazionale. Alla sua attività di studioso e ricercatore ha costantemente unito una ricca e qualificata progettazione architettonica ed urbanistica, impegnandosi  per un assetto funzionale ed organico del territorio, realizzando una moltitudine di piani regolatori nel mondo. 
Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica per la Pubblica Istruzione . Membro effettivo dell'Istituto Nazionale di Urbanistica , membro dei CIAM , fondatore dell'A.I.U. (Association Internationale d'Urbanisme) , accademico di San Luca , membro di molte altre cariche onorifiche . E' morto nel 1983 .
Tra i suoi lavori più significativi , che spaziano dall'urbanistica all'architettura : Piani Regolatori di La Spezia , Benevento , Sabaudia (nuova città della Bonifica Pontina 1933) , Napoli , Ivrea , Roma E42 , Legnago , Palestrina , Pescara , Ezeiza , Sierra di S. Luis , Matera , Padova , Caprarola , L'Aquila , Siena , Macerata , Atakoy , Bursa , Istanbul , Bolzano , Monza , Eilat (Israele) , Tel-Aviv (Israele) , Gorizia , Civitavecchia , Grosseto , Pisa , Fano , Roma 1962 , Catania , Orvieto , Venezia , Teatro Eliseo (1936) , Teatro Mediterraneo a Napoli (1939) , Catania , città universitaria (1964) .

Schizzo progettuale per lo stadio adriatico

ARCHITETTO LUIGI PICCINATO - Architetto italiano (Legnago 1899 - Roma 1983); professore di urbanistica nelle università di Venezia (1949-63) e di Roma (1963-69). La sua opera più interessante in campo urbanistico è stato il piano regolatore di Sabaudia (1933-34), eseguito in collaborazione con G. Cancellotti, E. Montuori, A. Scalpelli. Sono dello stesso periodo i piani regolatori per La Spezia, Benevento, Cagliari, Arezzo e Catania. Tra le sue maggiori opere architettoniche sono da ricordare le abitazioni e servizî a Borgo Venusio (1951-52) e il quartiere Serra Venerdi (1951-54) a Matera, lo Stadio Adriatico di Pescara (1951-55), la Città universitaria di Catania (1964), un complesso per uffici in via C. Colombo a Roma (1960) e il complesso direzionale di Taranto (1970-72). Nel 1983 gli fu assegnato il premio internazionale Feltrinelli. Architetto e urbanista italiano, morto a Roma il 29 luglio 1984. Incaricato di Urbanistica dalla facoltà di Architettura di Napoli (1937-50), fu titolare della cattedra di Urbanistica dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia (1950-63), poi della facoltà di Architettura di Roma (1963-74). Svolse attività didattica anche all'estero: in Argentina, in Turchia e in Libano, presso l'Università Americana di Beirut (1962). Nel 1975 l'università di Roma gli conferì il titolo di Professore emerito e ricevette la medaglia d'oro per l'Educazione nazionale; nel 1980 ottenne il Grand Prix de l'Association Internationale des Urbanistes e nel 1983 il premio Antonio Feltrinelli dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Una consistente documentazione relativa a suoi progetti e piani è ordinata nella Donazione P. presso l'università di Roma. Le considerevoli testimonianze di architettura, progetti e realizzazioni, prodotte soprattutto dagli anni Trenta al periodo della ricostruzione postbellica, vengono spesso oscurate dal ruolo decisivo svolto da P. nelle vicende urbanistiche italiane e internazionali. Per P., che fu tra i fondatori dell'Associazione per l'Architettura Organica, la città è ''organismo vivente'', alla stregua di entità biologica; come tale, può essere compresa solo a partire dallo studio delle sue vicende storiche, per poi procedere alla costituzione di una metodologia di interpretazione delle dinamiche urbane e sociali. La vitalità e la mutevolezza degli assetti urbani non si lasciano ingessare da sistemi di norme; è necessario pensare a strumenti di pianificazione sensibili, capaci di interpretare le istanze culturali, sociali ed economiche che sono alla base delle trasformazioni urbane. Prende corpo così l'ipotesi di ''piano aperto'' che P. espose nel corso dei lavori per il piano regolatore di Roma, e che avrebbe continuato in seguito a sostenere, nonostante forti opposizioni. Le controverse vicende del PRG di Roma lo costrinsero a misurarsi con la durezza dello scontro politico tutto racchiuso nello schematico ambito degli assetti normativi. Nello stesso ambito si verificarono i fallimenti dei tentativi di riformare la legislazione urbanistica operati dai ministri B. Zaccagnini (1961) e F. Sullo (1962), ai quali P., con G. Astengo e G. Samonà, aveva collaborato in qualità di esperto del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici. Non meraviglia, dunque, che P. apparisse poi lacerato tra istanze culturali rivolte verso una concezione organica della città e impegno politico governato dal potere della norma. La crisi maturata negli ultimi anni sollecita la riconsiderazione dell'ipotesi di ''piano aperto'' e dell'intera imponente produzione urbanistica di Piccinato. Tra le prime opere di architettura si segnalano: la proposta per lo spostamento della Stazione Termini di Roma (1925), elaborata con il Gruppo Urbanisti Romani; la partecipazione alla prima Esposizione italiana di architettura razionale (1928); la partecipazione alla v Triennale di Milano con il progetto di una casa coloniale (1933); i giardini della Mostra triennale delle terre d'Oltremare a Napoli, con C. Cocchia (1938); ancora a Napoli, il teatro Mediterraneo (1939). A Roma realizzò la Villa Guerra ai Colli Parioli (1922), gli appartamenti-studio in via Nicotera (1938), i teatri Eliseo (1938) e Quirino (1942), le case dell'INCIS, con E. Montuori e G. Viola (1941) e un edificio per abitazioni ai Monti Parioli, con B. Zevi e S. Radiconcini (1948). L'esperienza più conosciuta tra quelle di questa prima fase, che vede concezioni architettoniche e urbanistiche strettamente intrecciate in una unitaria poetica ''moderna'', è costituita dal piano di Sabaudia e dalla realizzazione degli edifici principali, progettati con G. Cancellotti, Montuori, A. Scalpelli (1934). Svolse poi un'intensa attività nel campo dell'edilizia popolare attestata dai numerosi quartieri progettati per molte città: l'Ina-Casa di S. Giuliano a Mestre, con G. Samonà e altri (1951), Borgo Venusio e Serra Venerdì a Matera (1954), il Bellavista a Ivrea (1957), Altichiero a Padova (1958), i quartieri Santa Chiara e Nepi (1960), Pietriccio (1961) e Vico Alto (1966) a Siena; il quartiere Rotolo a Catania (1962); fu consulente per il progetto del quartiere Valmelaina a Roma (1979). Tra le opere pubbliche più recenti si ricordano: lo stadio di Pescara (1955); il nuovo Centro universitario a Catania (1959-70); la Stazione centrale di Napoli, con C. Cocchia (1959); gli edifici per uffici a Roma in via C. Colombo (1960) e in via G. Magni (1965); i centri commerciali e direzionali a Monza, a Lignano sud (1961), a Bolzano in via Alto Adige (1965), a Grosseto (1966), a Taranto (1969-72); il Mercato di Carrara (1963); il plesso scolastico di Ponte Galeria a Roma (1964). Per quanto attiene alla pianificazione urbanistica P. curò la Prima mostra nazionale dei Piani regolatori a Roma (1929) e partecipò al gruppo diretto da M. Piacentini per il piano dell'E 42 a Roma (1937-42). Partecipò con progetti premiati ai concorsi per piani regolatori banditi da molte città italiane: Brescia (1927), Foggia (1928), Arezzo (1929), Pisa (1930), Cagliari (1931), Perugia (1931), Catania (1932), Aprilia (1935), Palermo (1940); fu autore di numerosi altri piani, tra i quali si ricordano quelli di Padova (1926 e poi 1932 e 1943), La Spezia (1932), Benevento (1933, poi 1959), Ivrea (1938-43), Campobasso (1942-50), Matera (1953), Siena (1954), Carrara (1956-60), Macerata (1956), Latina (1960-68), Pisa (1963-68), Monza (1964), Grosseto (1966), Orvieto (1966), e di altri centri minori. Diresse il gruppo di esperti per lo studio del piano regolatore di Napoli (1936-39); partecipò ai lavori per l'inquadramento territoriale del PRG di Roma (1941) e, successivamente, fu chiamato tra i membri del CET (Comitato di Elaborazione Tecnica) che affiancarono la commissione per il PRG di Roma (1954). Elaborò piani paesaggistici per il Monte Faito (1941), per il comprensorio dell'Appia Antica a Roma (1953) e per quello di Cortina d'Ampezzo (1953). Fu autore dei piani intercomunali di Bolzano (1963-66), Catania (1963-65) e Monfalcone (1971). Fuori d'Italia diresse programmi di pianificazione e urbanizzazione in Argentina (studi per il piano regolatore di Buenos Aires, 1947, e piano regolatore di Ciudad Ezeiza 1948-49); in Israele (piano regolatore di Eilat, 1956-60 e 1960-65, e piano di sistemazione della costa di Tel Aviv-Yafo, 1965); in Turchia (piano di sistemazione di Ataköy, 1956-59, piani regolatori di Istanbul, 1956-59 e 1967-68, e di Bursa, 1958, e studi per l'area metropolitana di Istanbul, 1976); in Algeria (piani regolatori comunali di Blida, di Hadjout, di Larba, di Bouira, di Médéa, 1978-81). Partecipò ai concorsi internazionali per la City di Berlino (1958) e per la ricostruzione di Skopjie in Iugoslavia (1964). Membro della redazione di Architettura e arti decorative (1927-32) e dal 1944 membro del comitato direttivo di Urbanistica, fu tra i redattori del Manuale dell'architetto del CNR (1946). Fra i suoi numerosi saggi e articoli ricordiamo: Idee e linee fondamentali per un Piano Regolatore di Roma, in Atti del I Congresso Nazionale di Studi Romani, vol. ii (1929); Sabaudia, in Urbanistica, 1 (1934); Risanamento, ibid., 4 (1934); Urbanistica medioevale, in AA.VV., L'urbanistica dall'antichità ad oggi (1943); Urbanistica (1947); Urbanistica ed edilizia in Italia (1948); curò infine Prospettiva della pianificazione nell'Europa Comunitaria (1981).

 
 
 

 
Fonte :
- Dizionario Enciclopedico di Architettura e Urbanistica , a cura di Paolo Portoghesi , Istituto editoriale romano , 1969 , Roma .
- Zevi su Zevi , di Bruno Zevi , Marsilio , 1993 , Venezia .
- Urbanistica medievale , di Luigi Piccinato , Edizioni Dedalo , Bari, 1993.
- http://www.casadellarchitettura.it/monitor/d/profilo.asp?id=00033 

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari