LUIGI PICCINATO
Maestro dell'Urbanistica Organica Italiana (1899-1983)
«...Non più la città murata
contrapposta alla campagna, la città che impone enormi spese e non produce, la
città fine a se stessa e che in sé si conclude, ma nuove forme urbane aperte e
decentrate, ragionevoli ed equilibrate con la loro funzione...Una città
indissolubilmente legata al suo territorio.... Frank Lloyd Wright ha avuto il
coraggio di esaminare a fondo la situazione urbanistica mondiale . Occorre
vedere la regione-città , la provincia-città , la nazione-città... la città è un organismo vivente... »
Luigi Piccinato
Luigi Piccinato nasce a Legnago
(Verona) nel 1899. Si laurea in Architettura a Roma nel 1923 ; libero docente di
urbanistica dal 1937, ha insegnato alle Università di Napoli , Venezia e Roma ,
ed all'estero in varie università ha tenuto corsi .
Tra i principali protagonisti del
dibattito urbanistico e architettonico sviluppatosi in Italia e a livello
internazionale. Alla sua attività di studioso e ricercatore ha costantemente
unito una ricca e qualificata progettazione architettonica ed urbanistica,
impegnandosi per un assetto funzionale ed organico del territorio, realizzando
una moltitudine di piani regolatori nel mondo.
Medaglia d'oro del Presidente
della Repubblica per la Pubblica Istruzione . Membro effettivo dell'Istituto
Nazionale di Urbanistica , membro dei CIAM , fondatore dell'A.I.U. (Association
Internationale d'Urbanisme) , accademico di San Luca , membro di molte altre
cariche onorifiche . E' morto nel 1983 .
Tra i suoi lavori più significativi , che spaziano
dall'urbanistica all'architettura : Piani Regolatori di La Spezia , Benevento ,
Sabaudia (nuova città della Bonifica Pontina 1933) , Napoli , Ivrea , Roma E42 ,
Legnago , Palestrina , Pescara , Ezeiza , Sierra di S. Luis , Matera , Padova ,
Caprarola , L'Aquila , Siena , Macerata , Atakoy , Bursa , Istanbul , Bolzano ,
Monza , Eilat (Israele) , Tel-Aviv (Israele) , Gorizia , Civitavecchia ,
Grosseto , Pisa , Fano , Roma 1962 , Catania , Orvieto , Venezia , Teatro Eliseo
(1936) , Teatro Mediterraneo a Napoli (1939) , Catania , città universitaria
(1964) .
ARCHITETTO LUIGI PICCINATO - Architetto italiano (Legnago 1899 -
Roma 1983); professore di urbanistica nelle università di
Venezia (1949-63) e di Roma (1963-69). La sua opera più
interessante in campo urbanistico è stato il piano
regolatore di Sabaudia (1933-34), eseguito in
collaborazione con G. Cancellotti, E. Montuori, A.
Scalpelli. Sono dello stesso periodo i piani regolatori per
La Spezia, Benevento, Cagliari, Arezzo e Catania. Tra le
sue maggiori opere architettoniche sono da ricordare le
abitazioni e servizî a Borgo Venusio (1951-52) e il
quartiere Serra Venerdi (1951-54) a Matera, lo Stadio
Adriatico di Pescara (1951-55), la Città universitaria di
Catania (1964), un complesso per uffici in via C.
Colombo a Roma (1960) e il complesso direzionale di
Taranto (1970-72). Nel 1983 gli fu assegnato il premio
internazionale Feltrinelli.
Architetto e urbanista italiano, morto a Roma il 29 luglio
1984. Incaricato di Urbanistica dalla facoltà di
Architettura di Napoli (1937-50), fu titolare della cattedra di Urbanistica dell'Istituto Universitario
di Architettura di Venezia (1950-63), poi della facoltà di Architettura di Roma (1963-74). Svolse
attività didattica anche all'estero: in Argentina, in Turchia e in Libano, presso l'Università
Americana di Beirut (1962). Nel 1975 l'università di Roma gli conferì il titolo di Professore emerito
e ricevette la medaglia d'oro per l'Educazione nazionale; nel 1980 ottenne il Grand Prix de
l'Association Internationale des Urbanistes e nel 1983 il premio Antonio Feltrinelli dell'Accademia
Nazionale dei Lincei. Una consistente documentazione relativa a suoi progetti e piani è ordinata
nella Donazione P. presso l'università di Roma.
Le considerevoli testimonianze di architettura, progetti e realizzazioni, prodotte soprattutto dagli
anni Trenta al periodo della ricostruzione postbellica, vengono spesso oscurate dal ruolo decisivo
svolto da P. nelle vicende urbanistiche italiane e internazionali. Per P., che fu tra i fondatori
dell'Associazione per l'Architettura Organica, la città è ''organismo vivente'', alla stregua di entità
biologica; come tale, può essere compresa solo a partire dallo studio delle sue vicende storiche, per
poi procedere alla costituzione di una metodologia di interpretazione delle dinamiche urbane e
sociali. La vitalità e la mutevolezza degli assetti urbani non si lasciano ingessare da sistemi di
norme; è necessario pensare a strumenti di pianificazione sensibili, capaci di interpretare le istanze
culturali, sociali ed economiche che sono alla base delle trasformazioni urbane. Prende corpo così
l'ipotesi di ''piano aperto'' che P. espose nel corso dei lavori per il piano regolatore di Roma, e che
avrebbe continuato in seguito a sostenere, nonostante forti opposizioni. Le controverse vicende del
PRG di Roma lo costrinsero a misurarsi con la durezza dello scontro politico tutto racchiuso nello
schematico ambito degli assetti normativi. Nello stesso ambito si verificarono i fallimenti dei
tentativi di riformare la legislazione urbanistica operati dai ministri B. Zaccagnini (1961) e F. Sullo
(1962), ai quali P., con G. Astengo e G. Samonà, aveva collaborato in qualità di esperto del
Consiglio superiore dei Lavori Pubblici. Non meraviglia, dunque, che P. apparisse poi lacerato tra
istanze culturali rivolte verso una concezione organica della città e impegno politico governato dal
potere della norma. La crisi maturata negli ultimi anni sollecita la riconsiderazione dell'ipotesi di
''piano aperto'' e dell'intera imponente produzione urbanistica di Piccinato.
Tra le prime opere di architettura si segnalano: la proposta per lo spostamento della Stazione
Termini di Roma (1925), elaborata con il Gruppo Urbanisti Romani; la partecipazione alla prima Esposizione italiana di architettura razionale (1928); la partecipazione alla v Triennale di Milano
con il progetto di una casa coloniale (1933); i giardini della Mostra triennale delle terre d'Oltremare
a Napoli, con C. Cocchia (1938); ancora a Napoli, il teatro Mediterraneo (1939). A Roma realizzò
la Villa Guerra ai Colli Parioli (1922), gli appartamenti-studio in via Nicotera (1938), i teatri Eliseo
(1938) e Quirino (1942), le case dell'INCIS, con E. Montuori e G. Viola (1941) e un edificio per
abitazioni ai Monti Parioli, con B. Zevi e S. Radiconcini (1948). L'esperienza più conosciuta tra
quelle di questa prima fase, che vede concezioni architettoniche e urbanistiche strettamente
intrecciate in una unitaria poetica ''moderna'', è costituita dal piano di Sabaudia e dalla realizzazione
degli edifici principali, progettati con G. Cancellotti, Montuori, A. Scalpelli (1934). Svolse poi
un'intensa attività nel campo dell'edilizia popolare attestata dai numerosi quartieri progettati per
molte città: l'Ina-Casa di S. Giuliano a Mestre, con G. Samonà e altri (1951), Borgo Venusio e Serra
Venerdì a Matera (1954), il Bellavista a Ivrea (1957), Altichiero a Padova (1958), i quartieri Santa
Chiara e Nepi (1960), Pietriccio (1961) e Vico Alto (1966) a Siena; il quartiere Rotolo a Catania
(1962); fu consulente per il progetto del quartiere Valmelaina a Roma (1979). Tra le opere
pubbliche più recenti si ricordano: lo stadio di Pescara (1955); il nuovo Centro universitario a
Catania (1959-70); la Stazione centrale di Napoli, con C. Cocchia (1959); gli edifici per uffici a
Roma in via C. Colombo (1960) e in via G. Magni (1965); i centri commerciali e direzionali a
Monza, a Lignano sud (1961), a Bolzano in via Alto Adige (1965), a Grosseto (1966), a Taranto
(1969-72); il Mercato di Carrara (1963); il plesso scolastico di Ponte Galeria a Roma (1964).
Per quanto attiene alla pianificazione urbanistica P. curò la Prima mostra nazionale dei Piani
regolatori a Roma (1929) e partecipò al gruppo diretto da M. Piacentini per il piano dell'E 42 a
Roma (1937-42). Partecipò con progetti premiati ai concorsi per piani regolatori banditi da molte
città italiane: Brescia (1927), Foggia (1928), Arezzo (1929), Pisa (1930), Cagliari (1931), Perugia
(1931), Catania (1932), Aprilia (1935), Palermo (1940); fu autore di numerosi altri piani, tra i quali
si ricordano quelli di Padova (1926 e poi 1932 e 1943), La Spezia (1932), Benevento (1933, poi
1959), Ivrea (1938-43), Campobasso (1942-50), Matera (1953), Siena (1954), Carrara (1956-60),
Macerata (1956), Latina (1960-68), Pisa (1963-68), Monza (1964), Grosseto (1966), Orvieto
(1966), e di altri centri minori. Diresse il gruppo di esperti per lo studio del piano regolatore di
Napoli (1936-39); partecipò ai lavori per l'inquadramento territoriale del PRG di Roma (1941) e,
successivamente, fu chiamato tra i membri del CET (Comitato di Elaborazione Tecnica) che
affiancarono la commissione per il PRG di Roma (1954). Elaborò piani paesaggistici per il Monte
Faito (1941), per il comprensorio dell'Appia Antica a Roma (1953) e per quello di Cortina
d'Ampezzo (1953). Fu autore dei piani intercomunali di Bolzano (1963-66), Catania (1963-65) e
Monfalcone (1971). Fuori d'Italia diresse programmi di pianificazione e urbanizzazione in
Argentina (studi per il piano regolatore di Buenos Aires, 1947, e piano regolatore di Ciudad Ezeiza
1948-49); in Israele (piano regolatore di Eilat, 1956-60 e 1960-65, e piano di sistemazione della
costa di Tel Aviv-Yafo, 1965); in Turchia (piano di sistemazione di Ataköy, 1956-59, piani
regolatori di Istanbul, 1956-59 e 1967-68, e di Bursa, 1958, e studi per l'area metropolitana di
Istanbul, 1976); in Algeria (piani regolatori comunali di Blida, di Hadjout, di Larba, di Bouira, di
Médéa, 1978-81). Partecipò ai concorsi internazionali per la City di Berlino (1958) e per la
ricostruzione di Skopjie in Iugoslavia (1964).
Membro della redazione di Architettura e arti decorative (1927-32) e dal 1944 membro del comitato
direttivo di Urbanistica, fu tra i redattori del Manuale dell'architetto del CNR (1946). Fra i suoi
numerosi saggi e articoli ricordiamo: Idee e linee fondamentali per un Piano Regolatore di Roma, in
Atti del I Congresso Nazionale di Studi Romani, vol. ii (1929); Sabaudia, in Urbanistica, 1 (1934);
Risanamento, ibid., 4 (1934); Urbanistica medioevale, in AA.VV., L'urbanistica dall'antichità ad
oggi (1943); Urbanistica (1947); Urbanistica ed edilizia in Italia (1948); curò infine Prospettiva
della pianificazione nell'Europa Comunitaria (1981).
Fonte :
- Dizionario Enciclopedico di Architettura e Urbanistica , a cura di Paolo Portoghesi , Istituto editoriale romano , 1969 , Roma .
- Zevi su Zevi , di Bruno Zevi , Marsilio , 1993 , Venezia .
- Urbanistica medievale , di Luigi Piccinato , Edizioni Dedalo , Bari, 1993.
- http://www.casadellarchitettura.it/monitor/d/profilo.asp?id=00033
- Luigi Piccinato | Archivio digitale delle tavole (archivioluigipiccinato.it)
Links:
Links:
Luigi Piccinato (1899-1983) maestro dell'Urbanistica Organica Italiana
http://www.casadellarchitettura.it/monitor/d/profilo.asp?id=00033 Luigi Piccinato , note biografiche a cura del sito Casadellarchitettura.it
http://www.casadellarchitettura.it/monitor/d/profilo.asp?id=00033 Luigi Piccinato , note biografiche a cura del sito Casadellarchitettura.it
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