domenica 21 luglio 2019

Giovanni Michelucci a Volterra: La Filiale della Cassa di Risparmio di Firenze 1946/48, di Renzo Marrucci




Renzo Marrucci

Giovanni Michelucci a Volterra:
La Filiale della Cassa di Risparmio di Firenze 1946/48


    



 
Filiale della Cassa di Risparmio di Firenze a Volterra, di Giovanni Michelucci 

 
Intervento minore ma non privo di un proprio caratterizzato taglio qualitativo, è quello realizzato per la filiale della Cassa di Risparmio di Firenze inaugurata nel 1948 nel cuore del centro storico di Volterra. In un palazzo d'angolo, compreso tra le vie Marchesi e Matteottì, dopo la piazza dei Priori e con appena più giù la Porta all'Arco. In questo antico luogo-incrocio della città, Michelucci interviene con un progetto di ristrutturazione i cui contenuti organici sono da rilevare come una autentica vocazione interpretativa della realtà urbana.
L'intervento concerne il piano terreno di un storico palazzo volterrano con la riorganizzazione dello spazio interno e la formazione di cinque consistenti aperture sui fronti esterni, di cui due sulla via Marchesi e tre sulla via Matteotti che si relazionano alle centralissime vie, dove Michelucci realizza anche i due unici e principali accessi.
Il
problema di dare organica visibilità alla funzione della filiale l’architetto lo risolve sviluppando un rapporto chiaro tra interno ed esterno, riportando sulle facciate del piano terra l'andamento interno delle volte in corrispondenza delle aperture. Per tale operazione egli interpreta uno schema tipico dei portali medioevali volterrani composto da arco, trave e porta. Dove l’arco riprende sul prospetto la curvatura ellittica della volta mentre la trave, che consolida il perimetro murario delle due facciate, sottolinea il ritmo delle aperture e mette in continuità organica l’angolo del palazzo.
L’operazione interpretativa sulla tipologia volterrana delle aperture su strada mette Michelucci nella condizione di usare anche i materiali tipici della città storica e integrare l’invenzione della trave continua in cemento armato a vista sul perimetro delle due facciate. Questa soluzione coniuga strategia strutturale e architettonica, consente cioè di assorbire la spinta degli archi strutturali come architrave e completa le facciate con masselli di pietra di panchina disposti su file parallele, come è nell'uso volterrano, in continuità con gli altri edifici esistenti. Inoltre contiene il passo policentrico degli archi rivelando all'esterno il passo della struttura delle volte imprimendo cadenze che non squilibrano la tessitura delle facciate.   
L'intervento è quindi sensibile e sottile, coglie una importante correlazione nel rapporto tra la vivibilità della strada e la città, nella funzione inserita, e con segni architettonici nuovi, anche coraggiosi, ma dominati con una lettura decisa rispetto alle difficoltà e alla delicatezza del luogo. Chi studia l’architettura di Giovanni Michelucci lo vedrà come un esempio classico della qualità del maestro di Pistoia, della sua attenta capacità percettiva che lo contraddistingue nel suo impegno responsabile  che lo porta a dare risposte sempre di grande interesse.
La sua capacità di riflessione è priva di quel narcisismo che è purtroppo causa, in molti degli architetti di oggi, di una forma di autocompiacimento che inevitabilmente porta a tradire la storia ma anche la cultura della vivibilità, rendendosi responsabili della trasformazione in negativo della città. In definitiva, riflettendo sulla soluzione adottata da Michelucci nel suo intervento all'interno del centro storico di Volterra, non si può esimerci dal considerare anche questo episodio della sua attività di architetto come una vera lezione di sensibilità architettonica, per l'uso intelligente e colto dei materiali con i quali interviene in questo luogo urbano che è un incrocio di antichissime vie, ma soprattutto per il rispetto del carattere del percorso, tra i più delicati e interessanti della città. Operazione sfuggita all’attenzione di studiosi ed estimatori che ci fa piacere segnalare come un interessante e viva opera del maestro pistoiese, che ancora ci parla e ci insegna come si interviene in contesti storici urbani.
Renzo Marrucci            Milano, 15-11-2007



       



Fonte :  si ringrazia l'architetto Renzo Marrucci che ha cortesemente inviato un suo scritto sull'opera di  Giovanni Michelucci alla Redazione del Portale.  
    
Fonte foto : Renzo Marrucci
Per approfondimentiwww.michelucci.it      
















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