sabato 15 febbraio 2025

Nuova Architettura Ucraina: connubio di identità e innovazione, di Carlo Sarno

 

NUOVA ARCHITETTURA UCRAINA
Connubio di identità e innovazione

di Carlo Sarno


   

 Casa del vasaio, architetto Andrew Holub



Edificio Pisanka, progetto studio Archimatika


Introduzione

Dopo secoli e secoli di influssi e propaganda di popoli dominatori, dopo l’ultimo periodo sovietico di sottomissione e totalitarismo, a partire dall’Indipendenza dell’Ucraina del 1991 ancora si stenta a voler definire e praticare una nuova architettura ucraina che sappia interpretare i valori socio-culturali, storici e personali di una Ucraina libera e indipendente.
Esempio valido per tutti di cosa è successo è la città di Kyiv, che da città conosciuta come la terza Gerusalemme dalle mille cupole d’oro, è stata trasformata nell’attuale città moderna russificata da una pianificazione autoritaria e da una edificazione di aspetto totalitario che ancora prevale sugli sforzi di un rinnovamento urbano e morfologico. Particolarmente significativo è che non ci si accorge ancora oggi che edifici istituzionali, di rappresentanza, ecc. ospitano in spazi e forme sovietiche la nuova vita della indipendente Ucraina, influenzandola dannosamente. Si sono abbattute le statue di Stalin, Lenin, come simboli di un passato nefasto, eppure gli edifici edificati dai sovietici continuano a permanere come simboli e spazi di un potere che sembra non cedere allo scorrere del tempo.
L’attuale conflitto bellico con la Moscovia che vorrebbe cancellare l’esistenza del popolo ucraino richiede con urgenza un momento di discernimento: occorre inquadrare storicamente la vera e buona radice del popolo ucraino; raccogliere spunti significativi che provengono dalla identità della civiltà socio-culturale ucraina; ritrovare principi ed esempi di un’autentica architettura ucraina del passato e di oggi; dare nuove indicazioni per un buon sviluppo della nuova architettura ucraina.


La radice dell’architettura ucraina: la antichissima civiltà ucraina Trypillia-Scita.

 

Pochi popoli possono vantare un passato millenario come il popolo ucraino. Le antichissime origini di questo popolo risalgono infatti alla Civiltà Trypillia-Cucuteni di oltre 7000 anni fa. Questa civiltà presenta insediamenti abitativi in cui la struttura urbana di tipo circolare non esprime una società organizzata rigidamente e prettamente militare, con fortificazioni e sistema di difesa, ma evidenzia un modo di vivere democratico e agricolo, aperto agli scambi commerciali e alla condivisione.
In seguito, circa quattromila anni fa e per oltre due millenni abbiamo la fusione dell’antico popolo Trypillia con gli Sciti, dapprima nomadi poi stabilizzatosi nelle terre fertili dell’Ucraina (Sciti Reali) che apportarono novità tecnologiche e una mentalità intraprendente e creativa, oltre ad avere una capacità militare ed una cavalleria notevole.
Mentre l’impero romano inizia a espandersi per tutto il mediterraneo insieme alla cultura greca, il popolo originario ucraino Trypillia-Scita si scinde in vari sottogruppi, assimila altri popoli come i Greci, i Sarmati, i Roxolani, i Goti, ecc., accoglie la Parola di Dio rivelata da Gesù Cristo e annunciata al popolo ucraino dall’Apostolo Andrea, che pose una croce sulla montagna dove poi sorgerà la città di Kyiv.
Alcuni secoli dopo, a partire dal V secolo d. C. abbiamo popoli che a causa del cambiamento climatico scendono dal Nord, prima gli Slavi dall’area baltica, poi i Variaghi dalla Scandinavia e si fondono con il popolo antico ucraino Trypillia-Scita dando origine intorno al mille d. C. ad un nuovo regno cristiano: la Rus’ di Kyiv.
Questo regno durerà circa un paio di secoli, poi si frantumerà sotto le ingerenze dei popoli limitrofi che cercheranno di appropriarsi di questo territorio ricco e fertile,
Lo spirito di identità ucraino di origine Trypillia-Scita rinasce e si rinnova nell’epoca cosacca XVI-XVIII sec. e nel XIX secolo raggiunge piena maturazione con l’opera di Taras Schevchenko, Ivan Franko, ecc. e gli studi storici, etno-culturali e antropologici ucraini.
Proclamata la Repubblica Ucraina nel 1918, che riuniva i territori orientali e occidentali in una unica nazione, fu dopo un anno soffocata dai sovietici.
Rinasce finalmente nel 1991, sotto la spinta di Chornovil e altri dissidenti, lo stato ucraino indipendente, erede dell’antico popolo Trypillia-Scita, che ancora purtroppo deve lottare per la sua esistenza e affermazione.


Identità della civiltà socio-culturale ucraina.


Chiesa di Santa Sofia, Kyiv. 

I numerosi studi etnologici e antropologici nel territorio dell’Ucraina hanno dimostrato che in questo luogo, intorno al grande e navigabile fiume Dnipro, ha origine una delle più antiche civiltà dell’umanità, Trypillia, che ha prodotto nuove tecnologie, migliorato i metodi di agricoltura, inventato linguaggio e scrittura, sviluppato cultura materiale e spirituale, organizzato vita sociale e commerciale.
Fin da allora questa civiltà si caratterizzava per una sensibilità all’arte decorativa, alla tessitura, allo scambio commerciale, alla edificazione funzionale alla vita degli abitanti, al rispetto dell’ambiente naturale e della fertile terra che consente una agricoltura varia e fruttuosa. Una particolare attenzione i Trypilliani rivolgono al contesto naturale, alla ricerca di un rapporto armonico con la natura sullo sfondo di un panteismo naturalistico che attraverso riti e miti cerca di inquadrare le incontrollabili forze della natura e il succedersi delle stagioni. La ricchezza di questo territorio dona benessere alla popolazione, sicurezza, capacità di accogliere e rispettare l’altro, di dialogare anche con lo straniero, crea momenti di socialità che rinforzano i legami umani e affettivi.
Tutte queste caratteristiche costituiscono la struttura originaria della identità ucraina. Nel tempo questa struttura originaria si arricchisce di nuovi contributi.
Dagli Sciti acquisisce la capacità tecnica e metallurgica, la precisione, la innovazione scientifica e creativa, l’audacia e valore militare, la sinergia con il cavallo e quindi con la natura.
Dal Cristianesimo viene plasmato il “cuore” degli ucraini, a partire dalla prima evangelizzazione di Sant’Andrea e san Clemente I nel primo secolo d.C., e da allora sempre più questo popolo ha incarnato i principi del Vangelo. Con San Vladimir intorno all’anno 1000 d.C. il cristianesimo diviene religione ufficiale in Ucraina, poi vivrà i contrasti scaturiti dalla scissione tra Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa, ma sempre il popolo ucraino dimostrerà nei secoli una grande fede e devozione a Cristo.
Nell’epoca Cosacca (XVI-XVIII sec.) il popolo ucraino matura il desiderio indomabile di libertà personale e indipendenza politica, la ricerca di una autonomia linguistica e socio-culturale, che pur se sottoposta a restrizione è sempre pronta a riemergere con fierezza e determinazione.
Nel XIX-XX sec. abbiamo le persecuzioni, sofferenze, tentativi di genocidio socio-culturale, ma si ergono a contrastare ciò personalità ucraine eccezionali che non solo impediscono il triste epilogo (Schevchenko, Franko, Hrusevsky, Lesia Ukrainka, Semenko, Kostenko, Stus, Chornovil, ecc.), ma costruiscono in maniera indistruttibile l’identità della nuova Ucraina che si proclamerà indipendente nel 1991.


Principi di un’autentica architettura ucraina.

Quartiere Comfort Town a Kyiv, studio Archimatika.

A partire dal periodo Trypillia-Scita già troviamo nell’abitare di questo popolo una attenzione per un equilibrato rapporto con l’ambiente naturale, un rispetto e valorizzazione della natura e della sua bellezza. La fertilità del territorio ucraino con una varietà di ecosistemi, dal tipo fluviale a quello costiero sul mar Nero, dalla steppa a quello montuoso dei Carpazi, comportava una necessità per le abitazioni di adeguarsi ai vari contesti ambientali e alla diversa reperibilità dei materiali per la costruzione.
Nell’antica epoca prevalevano le foreste e quindi il legno era un materiale disponibile e facile da utilizzare, al massimo si costruiva un basamento in pietra e su questo sorgeva poi la casa in legno. Dove poi mancava anche la foresta si edificava con fango e paglia, o con murature a sacco oppure a elementi modulari tipo mattone.
I luoghi degli insediamenti abitativi venivano scelti in base alla loro salubrità, al tipo di microclima favorevole alla vita e all’agricoltura.
In sostanza, il primo principio originario dell’architettura ucraina è la ricerca di un rapporto armonico tra l’uomo e la natura, tra insediamento urbano, abitazione e ambiente naturale, coincide con l’architettura organica.
Il popolo ucraino nel suo rapporto con la natura però non si ferma all’aspetto funzionale ma contempla e gode della bellezza della natura e della sua varietà: dal panorama infinito al piccolo fiore miracolosamente sbocciato nella roccia di una montagna, dallo scorrere sinuoso del fiume alla varietà dei pesci, dalla coloratissima farfalla alla cicogna che fissa il suo grande nido sugli alberi più alti, dalle foglie giallo-rosse autunnali ai prati primaverili con una miriade di fiori spontanei, dalle distese di grano agli indorati campi di girasoli, ecc.
Questa contemplazione della bellezza e varietà della natura sviluppa nel popolo ucraino una sensibilità per l’ornamento e la decorazione, che è facile riscontrare già all’origine del popolo Trypillia-Scita ed è visibile nei reperti archeologici, ma ancora oggi sussiste in maniera anche popolare e diffusa dall’artigianato tradizionale alle abitazioni, maggiormente dove la globalizzazione non ha cancellato lo spirito decorativo originario.
L’esigenza di decorazione sulla abitazione si manifesta in vario modo: con superfici colorate, con veri e propri disegni e affreschi (motivi floreali, geometrici, ecc), con elementi scultorei o morfologici, con volumetrie complesse, con pluralità di materiali di finitura e quanto altro è possibile con la fantasia e creatività.
Quindi, il secondo principio originario dell’architettura ucraina è la necessità di decorazione e ornamento della propria abitazione e di ogni edificio rappresentativo.
Il popolo ucraino nel corso dei secoli, applicando questi due principi ha sviluppato un proprio modo di rapportarsi con la vita, l’arte, l’architettura creando motivi stilistici che vengono applicati a tutta la complessità del vivere: dai vestiti ai tessuti, dagli oggetti ceramici a quelli in legno, dalla lavorazione del ferro all’oreficeria, dall’arredamento interno alla decorazione esterna, ecc. L’identità ucraina è profondamente legata a questi motivi stilistici, cromatici e compositivi, che pur rinnovandosi nel tempo conservano sempre la loro matrice simbolica e formale.
Pertanto un terzo principio originario dell’architettura ucraina è l’utilizzo di motivi ornamentali e compositivi ispirati dalla antica matrice simbolica e formale ucraina.


Indicazioni per un buon sviluppo della nuova architettura ucraina.

Design bionico e futuristico

Per chiarezza riepiloghiamo i tre principi di un’autentica architettura ucraina:
1) Armonia tra architettura e ambiente, tra uomo e natura, architettura organica.
2) Decorazione e ornamento come riflesso della bellezza della natura;
3) Identità ucraina dei motivi ornamentali, cromatici e compositivi.
Questi tre principi costituiscono il fondamento per una architettura ucraina autonoma e indipendente.
Nel passato riscontriamo in ucraina l’arrivo di vari stili e architetti provenienti dall’estero, ma sempre si è ricercato una inflessione stilistica particolare che fosse capace di caratterizzare una architettura autoctona ucraina. Così è stato per esempio nell’epoca barocca e così anche oggi l’architettura contemporanea ucraina guarda a ciò che si costruisce nel mondo, però gli architetti più sensibili progettano con elementi compositivi propri alla identità ucraina.
I problemi per un buon sviluppo della nuova architettura ucraina, in questo periodo particolare in cui si dovrà affrontare la ricostruzione post-bellica, sorgono sia quando ci si affida a professionisti ucraini che non avvertono la necessità di produrre una urbanistica e architettura autoctona, sia quando ci si rivolge a professionisti stranieri che pur avendo notevoli competenze in ambito eco-tecnologico non conoscono l’identità ucraina né comprendono il linguaggio compositivo autoctono.
Il rischio che si corre in questa ricostruzione dell’Ucraina è di edificare una nuova Ucraina estranea a se stessa, in cui il popolo non si identifica, in cui modelli provenienti da altre nazioni cancellano i riferimenti culturali esistenti. Inoltre, occorre considerare che ancora non si parla di rigenerare urbanisticamente e architettonicamente i luoghi pianificati ed edificati dal totalitarismo sovietico, ed in cui si continua a vivere o ad amministrare il bene pubblico in spazi frutto di una mentalità repressiva e coercitiva che sicuramente non corrisponde all’identità ucraina.


Quartiere residenziale a Kyiv, progetto studio Archimatika.


Un primo rimedio a tutto questo, e già fortunatamente se ne parla, e l’utilizzo di una procedura progettuale partecipata, in cui anche i futuri abitanti contribuiscono con loro proposte all’attuazione di un progetto più realistico, integrato e funzionale.
Un secondo rimedio importante può essere per gli “attori” della ricostruzione, dagli amministratori ai tecnici, di svolgere un percorso di apprendimento etno-culturale e antropologico per acquisire maggiore consapevolezza sulla identità originaria ucraina, e quindi appassionarsi alla realizzazione di una nuova urbanistica e architettura ucraina in sintonia con le sue origini.
Un terzo rimedio è la costituzione di gruppi di pianificazione e progettazione misti, in cui professionisti competenti dall’estero si uniscono con professionisti ucraini sensibili alla identità ucraina, e quindi lavorando insieme possono produrre soluzioni significative ed efficaci.
Bisogna considerare anche che la ricostruzione post-bellica ha tempi differenziati, pur essendoci necessità urgenti non si deve rinunciare ad una visione più ampia e a lunga scadenza che nel tempo può dare migliori risultati per il futuro e l’identità dell’Ucraina.
In tal senso per avere nel tempo una continuità e coerenza progettuale è prioritario inserire i giovani nei gruppi di lavoro della ricostruzione, a tutti i livelli, dalla cantieristica alla assistenza tecnica, alla progettazione, alla pianificazione e anche nella amministrazione e gestione dei finanziamenti.
Infine, occorre coordinare a livello politico tutte le forze per la realizzazione di una nuova architettura ucraina che sappia interpretare i valori socio-culturali, storici e personali di una Ucraina libera e indipendente, connubio di identità e innovazione.



Un esempio valido di Nuova Architettura Ucraina come armonia di identità e innovazione è il progetto dell'architetto Andrew Holub di una moderna Casa del Vasaio per il villaggio ucraino di Opishnya presentato con il seguente articolo sul sito RUKOTVORY : https://rukotvory.com.ua/en/info/andriy-holub-has-designed-a-modern-potters-house-for-opishnya/ (Il progetto è stato visualizzato da Olexandr Vovk).




Andrew Holub, un architetto, ha presentato  il progetto di una casa di un vasaio che si intende costruire nel villaggio di Opishnya nella regione di Poltava. Secondo l'autore, il suo progetto ha accumulato le caratteristiche dell'architettura popolare, dell'architettura Trypillya, del neomodernismo e dell'architettura organica.





"L'idea principale dell'edificio è quella di utilizzare materiali naturali ecologicamente compatibili in una nuova forma moderna in modo che rispecchino la globalizzazione del processo architettonico mondiale moderno, inserendosi allo stesso tempo in modo armonioso nell'ambiente. Ecco perché il tetto dell'oggetto è fatto di paglia, che è il materiale di copertura più ecologicamente compatibile e che non richiede attività aggiuntive (su isolamento idraulico o a vapore). Anche il cob e il pise sono ampiamente utilizzati per la realizzazione di pareti e, naturalmente, sono anche materiali ecologicamente sicuri e convenienti" — sottolinea l'autore.




Il progetto prevede un'abitazione per la famiglia del vasaio e i suoi apprendisti; un'area laboratorio per la creazione della ceramica insieme a un magazzino; una biblioteca, un piccolo negozio, una sala espositiva e uno spazio dietro l'ingresso principale per allestire esposizioni durante le stagioni calde.







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Note biografiche autore articolo arch. Carlo Sarno sul sito: https://carlosarno.blogspot.com


mercoledì 18 dicembre 2024

Vincent Callebaut , Archibiotica : architettura organica biomimetica


VINCENT  CALLEBAUT

ARCHIBIOTICA : architettura organica biomimetica

ARCHIBIOTECT è una parola che combina i prefissi delle parole ARCHItettura + BIOtecnologie + TECnologie dell'informazione e della comunicazione.




Premiato tra i primi 50 architetti del Green Planet, Vincent Callebaut Architectures è menzionato dalla rivista Time come lo studio di architettura più visionario ed eco-prospettivo, che immagina progetti fantastici che affrontano i mali ambientali e sociali del mondo.

L'architetto Vincent Callebaut, nato in Belgio (1977) e residente a Parigi, progetta e costruisce pensando al futuro. Edifici biomimetici e a energia positiva che producono la propria energia, foreste verticali, torri e barche che rimuovono l'inquinamento, città galleggianti e oceanscraper, fattorie alimentari verticali. Scopri sul suo sito web progetti che soddisfano le principali sfide urbane ed ecologiche del XXI secolo.

Sfidando costantemente le idee convenzionali e spingendosi oltre i confini dell'architettura, il pluripremiato Archibiotect Vincent Callebaut ha da solo promosso il design ecologico e sostenibile, portandolo a un livello superiore.

Noto per le sue ecovisioni che superano l'immaginazione umana, le sue idee all'avanguardia danno speranza per un futuro migliore.
Forte dei suoi molteplici successi e della determinazione a fare la differenza, radunò un team di esperti junior e senior, composto da scienziati, ingegneri e architetti, per aiutarlo nella sua missione: risolvere il maggior numero possibile di problemi ambientali e di sovrappopolazione.
Ciascuno dei suoi progetti verdi dimostra le sue credenziali ecologiche combinando regole bioclimatiche come il ciclo solare e le direzioni prevalenti del vento da un lato, con tecnologie di energia rinnovabile sotto forma di turbine eoliche, energia solare termica e fotovoltaica, riciclo dell'acqua piovana, energia geotermica, biomassa e riciclo di materiali di origine biologica dall'altro.

Con oltre 50 progetti al suo attivo, tra cui diversi attualmente in costruzione, lo specialista della biomimetica Vincent Callebaut è senza dubbio un attivo sostenitore di un'architettura orientata alle persone e rispettosa dell'ambiente, che inaugura nuovi stili di vita ecologici e una nuova economia circolare.



Da allora in poi, non c'è stato più nulla che gli abbia impedito di diventare il principale architetto visionario del verde al mondo. Callebaut ha iniziato a espandere il suo lavoro fuori Bruxelles e Parigi, diffondendo il vangelo della vita sostenibile e a basse emissioni di carbonio, nonché dell'architettura verde fuori dall'Europa e nei continenti africano e asiatico.

Tra i suoi progetti più celebri ci sono la città anfibia autosufficiente Lilypad, un'ecopoli galleggiante per i rifugiati climatici, una soluzione a lungo termine ai crescenti livelli delle acque e alle quattro sfide del clima, della biodiversità, dell'acqua e della salute, definite dall'OCSE, e Dragonfly, una fattoria ecologica metabolica per l'agricoltura urbana a New York City.
Come una forza inarrestabile, ha poi continuato a creare il pluripremiato progetto Tao Zhu Yin Yuan Tower in costruzione a Taipei che ha ricevuto l'International Architecture Award 2014 dal Chicago Athenaeum di New York. Lo stesso progetto ha anche vinto l'Highly Commended Award 2015 durante il World Architecture Festival nella categoria Future Residential Buildings a Singapore. Un altro progetto asiatico, l'Asian Cairns, Sustainable Farmscrapers a Shenzhen è stato finalista per i Design German Awards 2014.
Durante la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima del 2015, ha pianificato per il Sindaco del Municipio di Parigi il famoso e ambizioso progetto Paris Smart City 2050 per trasformare Parigi dalla Città della Luce in una città intelligente e verde e puntare a ridurre il 75% delle emissioni di gas serra entro il 2050. Di recente, uno dei suoi ultimi progetti Aequorea, un oceanscraper stampato in 3D con rifiuti di plastica, ha ricevuto il Premio Europeo 2017 di Architettura Philippe Rotthier.

La sua profonda visione ha creato consapevolezza degli effetti imminenti del cambiamento climatico, aprendo la possibilità concreta di un futuro migliore attraverso progetti sostenibili.

L'architetto parigino Vincent Callebaut vuole che i suoi edifici siano più di un comune palazzone. La sua visione è ambiziosa: creare una civiltà che risparmia energia e assorbe carbonio per combattere il riscaldamento globale.

"Voglio dare speranza per un domani migliore - dice - Nel 2050 saremo 9 miliardi di esseri umani sul nostro pianeta blu e l'80% della popolazione mondiale vivrà in megalopoli. È tempo di agire contro il cambiamento climatico, di inventare nuovi stili di vita eco-responsabili e di incorporare la natura nelle nostre città. Non è una tendenza. È una necessità! Pensare fuori dagli schemi, scuotere le vecchie strutture. Far evolvere la società è la cosa più difficile da fare in questo mondo... ma è possibile passo dopo passo."




Archibiotect è il nuovo approccio transdisciplinare inventato da Vincent Callebaut nel 2008.

Archibiotect è una parola che combina i prefissi delle parole ARCHItettura + BIOtecnologie + Tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

Mentre la ragione primaria dell'architettura è stata quella di proteggere l'uomo dalla natura, la città contemporanea si sforza di riconciliare gli esseri umani e i loro ecosistemi naturali. Il giardino non è più posizionato fianco a fianco all'edificio; è l'edificio! L'architettura diventa coltivabile, commestibile e sostenibile.

Per quanto stravaganti e futuristici possano sembrare, Vincent Callebaut afferma che il fulcro di tutti i miei progetti è un tentativo di affrontare la minaccia reale che le città rappresentano per l'umanità e per il nostro equilibrio ecologico.


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sabato 14 dicembre 2024

LENAVISTA , di Delnia Yousefi , Architettura Organica Eco-futurista

 

LENAVISTA , di Delnia Yousefi

Architettura Organica Eco-futurista






Per approfondimento vedi il link:    https://amazingarchitecture.com/futuristic/lenavista-by-delnia-yousefi


Incastonato tra scogliere frastagliate e acque tranquille, LenaVista incarna eleganza, innovazione e tranquillità, offrendo un rifugio in cui i residenti possono immergersi nello splendore della natura, senza rinunciare ai comfort della vita contemporanea.

LenaVista attrae con i suoi accattivanti volumi esterni, che si fondono perfettamente nel paesaggio. Il primo piano, una struttura splendente, morbida e curva in un bianco immacolato, invita gli ospiti a braccia aperte. Una fila di alte finestre, graziosamente consolate, incornicia viste panoramiche delle acque tranquille, creando una connessione perfetta tra il comfort interno e lo splendore esterno. Il secondo piano, una delicata sezione in vetro, funge da collegamento trasparente tra i livelli, esaltando il senso di unità e armonia della villa. Il terzo piano, che riecheggia la curvatura del primo, si estende audacemente sul paesaggio, coronato da alte finestre che catturano le viste mozzafiato del terreno circostante.

LenaVista si fonde perfettamente con l'ambiente naturale, incastonata tra le scogliere frastagliate e le acque serene dei suoi dintorni. Una parte della villa, posizionata strategicamente dietro le rocce, si fonde armoniosamente con il paesaggio, creando un'atmosfera di serenità e unità con la natura. La giustapposizione di una modernità elegante con lo sfondo organico delle scogliere conferisce a LenaVista un'aria di eleganza e tranquillità senza tempo.


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Fonte: Articolo LeniaVista  di Delnia Yousefi, a cura di Liliana Alvarez, link https://amazingarchitecture.com/futuristic/lenavista-by-delnia-yousefi

venerdì 15 novembre 2024

ARMONIZZARE LE STRUTTURE CON LA NATURA : introduzione e sviluppi dell'Architettura Organica, di Filipe Boni e Sami Meira

 

ARMONIZZARE LE STRUTTURE CON LA NATURA :

introduzione e sviluppi dell'Architettura Organica

di Filipe Boni e Sami Meira (fondatori di UGREEN)


ARCOSANTI , arcologia di Paolo Soleri


Immergetevi nel mondo dell'architettura, dove gli edifici respirano e i paesaggi si intrecciano alle strutture senza soluzione di continuità: benvenuti nel regno dell'architettura organica. Questa non è solo architettura; è un ethos, una filosofia che sposa la forma con la funzione, il costruito con il non costruito, l'umanità con il suo habitat. Intraprendiamo un viaggio attraverso le valli verdeggianti del design, dove ogni mattone racconta una storia e ogni silhouette custodisce un segreto.

Introduzione: cos'è l'architettura organica?

Immaginate questo: un edificio che non si erge semplicemente sul terreno, ma cresce da esso. Muri che sussurrano le storie del territorio e spazi che scorrono come il fiume che sovrastano. Questa è architettura organica, l'arte di creare strutture così intrinsecamente legate al loro sito che non si riesce a dire dove finisce la natura e inizia l'edificio.

La Genesi

Nata dalla mente di Frank Lloyd Wright, il pioniere che coniò il termine, l'architettura organica non è uno stile, ma una profonda comprensione del ruolo dell'architettura nell'ambiente. Riguarda armonia, sostenibilità e un profondo rispetto per il mondo naturale. È un'architettura che annuisce al sole, danza con il vento e affonda le radici nella terra.

Contesto storico: alla scoperta delle radici

Torniamo indietro nel tempo fino all'inizio del XX secolo, dove tutto ebbe inizio. Frank Lloyd Wright, il maestro, getta le basi di quello che sarebbe diventato un movimento globale. Ma non era solo. I semi della filosofia organica furono piantati da molti, annaffiati dal desiderio di un modo di vivere più armonioso.

Le prime ispirazioni di Wright

  • The Prairie School: le prime opere di Wright, che abbracciano il paesaggio con linee orizzontali basse e spazi interni aperti.
  • Influenza giapponese: un profondo apprezzamento per la semplicità, l'armonia e l'integrazione degli edifici con l'ambiente circostante, che rispecchia il rispetto dell'architettura giapponese per la natura.

Il movimento cresce

L'architettura organica ha germogliato rami in tutto il mondo, evolvendosi con l'interpretazione personale di ogni architetto. Dalle sensibilità scandinave di Alvar Aalto alle forme biomorfiche di Antoni Gaudí, il movimento è cresciuto in lungo e in largo, radicandosi nell'etica dei designer che hanno osato sognare in modo diverso.

Principi fondamentali dell'architettura organica

Per comprendere veramente l'essenza dell'architettura organica, è necessario comprenderne i principi fondamentali: regole che non sono regole ma linee guida per pensare, progettare e creare spazi che vivono e respirano con i loro abitanti e il loro ambiente.

Integrazione con sito e paesaggio

  • L'edificio nasce dalla terra: progetti che emergono naturalmente, rispettando la topografia, il clima e l'essenza del sito.

Enfasi sui materiali naturali

  • La tavolozza della terra: legno, pietra e vetro sono i protagonisti, raccontando la storia della terra.

Importanza della luce naturale e della ventilazione

  • La luce del sole come miglior designer: spazi pensati per accogliere il calore del sole e il tocco fresco della brezza.

Flussi spaziali senza soluzione di continuità e connettività

  • La danza dell'interno: una coreografia in cui gli spazi si fondono tra loro, eliminando le barriere tra interno ed esterno.

Incorporazione di forme e forme naturali

  • Echi della natura: curve che imitano le onde, linee rette che tracciano l'orizzonte e forme che seguono la funzione.

Concentrarsi sulla scala umana e sul comfort

  • Il tocco umano: spazi che sembrano umani, proporzioni sensate e ambienti che accolgono anziché sopraffare.

La Carta Gaia per l'Architettura Organica

Mentre entriamo nel regno contemporaneo, la Gaia Charter scritta da David Pearson in "The Breaking Wave: New Organic Architecture" diventa il nostro manifesto. Questa serie di linee guida, ispirate a movimenti come il design celtico e Arts and Crafts, articola lo spirito dell'architettura organica per una nuova generazione.

Principi della Carta di Gaia:

  • Sostenibilità e diversità: ispirati alla natura e progettati per essere sani, sostenibili e ricchi di varietà.
  • Adattabilità e fluidità: edifici che si adattano, crescono e sono intrinsecamente flessibili.
  • Bisogni sociali, fisici e spirituali: un'architettura che soddisfa i bisogni umani più profondi.

Interpretazioni e tecniche moderne

L'ethos dell'architettura organica non è solo sopravvissuto all'era moderna; è prosperato e si è evoluto. Gli architetti di oggi attingono da una tavolozza globale di tecnologie e idee, mescolando saggezza antica con scienza all'avanguardia per creare edifici che sono sia innovativi che senza tempo.

La nuova ondata

  • Progressi tecnologici: utilizzo di materiali sostenibili, pannelli solari e tetti verdi.
  • Strumenti di progettazione digitale: software sofisticati consentono di realizzare progetti complessi ma in sintonia con la semplicità della natura.
  • Influenze globali: incorporare principi da tutto il mondo, creando una fusione di stili e filosofie.

Sfide e soluzioni nell'architettura organica

Nessun percorso verso l'innovazione è privo di ostacoli, e l'architettura organica ne ha la sua giusta quota. Dal tavolo da disegno al cantiere, gli architetti affrontano numerose sfide nel dare vita alle loro visioni. Eppure, per ogni problema, emergono soluzioni creative.

Architettura organica: gli ostacoli

  • Costi iniziali più elevati: i materiali sostenibili e i design personalizzati spesso hanno un prezzo più elevato.
  • Tecniche di costruzione sperimentali: spingersi oltre i limiti della progettazione può talvolta portare a complicazioni impreviste.
  • Requisiti rigorosi per il sito: trovare il sito perfetto che consenta una vera integrazione organica può essere una sfida.

Superare gli ostacoli

  • Utilizzo di materiali innovativi: i progressi tecnologici hanno portato a materiali sostenibili più accessibili.
  • Collaborazione con gli ingegneri: l'integrazione precoce delle competenze ingegneristiche e architettoniche può risolvere problemi complessi.
  • Strategie di progettazione adattiva: invece di cercare il sito perfetto, adattare i progetti affinché funzionino con il paesaggio disponibile.

Esempi chiave di architettura organica

L'architettura organica ha regalato al mondo alcune delle strutture più mozzafiato che non solo ridefiniscono il nostro ambiente costruito, ma anche il nostro rapporto con la natura. Qui, mettiamo in evidenza una selezione di questi capolavori, che illustrano la portata globale e storica del movimento.

Meraviglie storiche

  • Fallingwater (Pennsylvania, USA): il capolavoro di Frank Lloyd Wright, che si estende armoniosamente sopra una cascata.
  • Sydney Opera House (Sydney, Australia): il progetto di Jørn Utzon, ispirato alle vele e alle conchiglie, collega la struttura al contesto portuale.

Creazioni Contemporanee

  • The Eden Project (Cornovaglia, Regno Unito): una serie di enormi biomi che riproducono diverse condizioni climatiche e ospitano specie vegetali provenienti da tutto il mondo.
  • Tempio del Loto (Delhi, India): a forma di fiore di loto, questo luogo di culto Bahá'í è simbolo di purezza e unità nella diversità.

Questi esempi fungono da fari di innovazione, dimostrando come i principi organici possano manifestarsi in climi, culture e contesti diversi.

Come l'architettura organica promuove la sostenibilità

La sostenibilità non è solo una parola d'ordine nel regno dell'architettura organica; è il fondamento stesso. Allineandosi strettamente alla natura, queste strutture offrono soluzioni ad alcune delle sfide ambientali più urgenti di oggi.

Pilastri della sostenibilità nell'architettura organica

  1. Utilizzo di risorse naturali e rinnovabili: dare priorità ai materiali che hanno un impatto ambientale minimo.
  2. Efficienza energetica: progettare gli edifici in modo da massimizzare la luce e la ventilazione naturali, riducendo la necessità di riscaldamento, raffreddamento e illuminazione artificiali.
  3. Progettazione specifica per il sito: adattare ogni progetto al suo ambiente specifico per ridurre al minimo l'impatto sul territorio e integrarlo perfettamente nel paesaggio.

I vantaggi dell'architettura organica in sintesi

  • Riduzione dell'impronta di carbonio: un fabbisogno energetico inferiore si traduce in una diminuzione delle emissioni di gas serra.
  • Maggiore biodiversità: preservando i paesaggi naturali e utilizzando piante autoctone, l'architettura organica contribuisce a sostenere la fauna selvatica locale.
  • Miglioramento del benessere umano: l'integrazione di elementi naturali nei progetti promuove benefici per la salute fisica e mentale, in linea con i principi di progettazione biofilica.
BeneficioDescrizione
Impronta di carbonio ridottaUn minor fabbisogno energetico comporta minori emissioni.
Biodiversità migliorataSupporta la flora e la fauna locali.
Miglioramento del benessere umanoGli elementi naturali migliorano la salute fisica e mentale.

Intrecciando i principi dell'architettura organica con la sostenibilità, architetti e designer creano non solo spazi esteticamente gradevoli, ma anche eticamente validi e a prova di futuro.

Come incorporare i principi dell'architettura organica nel design moderno

Incorporare i principi dell'architettura organica nel design moderno richiede un mix di creatività, rispetto per la natura e impegno per la sostenibilità. Ecco passaggi e considerazioni praticabili per architetti e designer che desiderano infondere nei loro progetti lo spirito dell'architettura organica.

Progettare pensando al sito

  • Eseguire analisi approfondite del sito: comprendere la topografia, il clima e gli ecosistemi esistenti per progettare in armonia con il paesaggio.
  • Preservare le caratteristiche naturali: integrare nel progetto alberi, formazioni rocciose e specchi d'acqua esistenti.

Abbracciare materiali e metodi di costruzione naturali

  • Scegli materiali sostenibili: opta per materiali di provenienza locale, rinnovabili o riciclati che riducono l'impatto ambientale.
  • Tecniche di costruzione innovative: esplorare metodi di costruzione che riducano al minimo gli sprechi e il consumo energetico.

Dare priorità alla luce naturale e alla ventilazione

  • Sfruttare al massimo la luce naturale: progettare finestre e lucernari per aumentare la luce naturale, riducendo la necessità di illuminazione artificiale.
  • Promuovere la ventilazione incrociata: organizzare gli spazi in modo da consentire il flusso d'aria naturale, migliorando la qualità dell'aria interna e il comfort.

Integrare gli spazi verdi

  • Integrare tetti e pareti verdi: non solo migliorano l'isolamento, ma promuovono anche la biodiversità.
  • Progetta spazi interni ed esterni in modo che si fondano: utilizza spazi di transizione come cortili e terrazze per collegare in modo fluido l'interno con l'esterno.
StrategiaDescrizione
Progettazione specifica del sitoAdattare i progetti al paesaggio, preservandone le caratteristiche naturali.
Materiali sostenibiliUtilizzare materiali ecocompatibili per la costruzione.
Luce naturale e ventilazioneOttimizzare l'esposizione alla luce solare e all'aria fresca.
Spazi verdiIncludere tetti verdi, pareti e paesaggistica integrata.

Direzioni future dell'architettura organica

Mentre guardiamo al futuro, i principi dell'architettura organica sembrano più rilevanti che mai. Con le pressanti sfide del cambiamento climatico e del degrado ambientale, la necessità di un design sostenibile e ispirato alla natura è imperativa. Ecco dove potrebbe dirigersi l'architettura organica:

Abbracciare la tecnologia

  • Materiali innovativi: sviluppi nei materiali di origine biologica e tecnologie intelligenti che si adattano alle condizioni ambientali.
  • Tecniche di fabbricazione digitale: utilizzo della stampa 3D e della costruzione modulare per ridurre gli sprechi e migliorare l'efficienza.

Architettura organica: ampliare la filosofia

  • Oltre ai singoli edifici: applicare i principi organici alla pianificazione urbana e alla progettazione comunitaria per creare ambienti abitativi più coesi e sostenibili.
  • Integrazione con le energie rinnovabili: progettare edifici che non solo riducano il consumo energetico, ma producano anche la propria energia attraverso pannelli solari, turbine eoliche e altre fonti rinnovabili.

Architettura organica Adozione e adattamento globale

  • Collaborazione interculturale: fondere i principi dell'architettura organica con le tradizioni locali e le innovazioni provenienti da tutto il mondo.
  • Formazione e sensibilizzazione: promuovere i valori dell'architettura organica tra architetti, studenti e pubblico per ispirare una nuova generazione di progettazione sostenibile.
Tendenza futuraImpatto
Progressi tecnologiciProgetti più sostenibili ed efficienti.
Espansione della filosofiaUna più ampia applicazione dei principi organici nei contesti urbani e comunitari.
Collaborazione globaleApprocci diversificati e culturalmente informati all'architettura organica.

Mentre ci addentriamo ulteriormente nel XXI secolo, l'eredità dell'architettura organica fornisce una base su cui possiamo costruire un mondo più sostenibile e armonioso. Traendo ispirazione dalla natura, rispettando i nostri limiti ambientali e abbracciando l'innovazione, il futuro dell'architettura può non solo apparire verde, ma essere genuinamente verde, in ogni senso della parola.


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Fonte: UGREEN, di Felipe Boni e Sami Meira, la cui missione è costruire un mondo più sostenibile e armonioso  https://ugreen.io/harmonizing-structures-with-nature-the-comprehensive-guide-to-organic-architecture/ , traduzione a cura della redazione del sito ADAO.


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